Questa recente pubblicazione scientifica dal titolo “Targeting optimal time for hyperbaric oxygen therapy following carbon monoxide poisoning for prevention of delayed neuropsychiatric sequelae: A retrospective study”, analizza in maniera retrospettiva un gruppo di pazienti affetti da intossicazione acuta da Monossido di Carbonio (CO) e la possibile insorgenza delle sequele neurologiche a distanza.
Queste gravi sequele neurologiche possono insorgere entro un mese/40 giorni da un’intossicazione acuta da CO e d i meccanismi fisiopatologici del perché insorgano in alcuni pazienti non sono stati chiariti.
Lo scopo di questo studio è stato indagare eventuali fattori prognostici negativi che possono essere chiamati in causa nell’insorgenza di queste sequele nei pazienti trattati con OTI.
Lo studio valuta 279 pazienti affetti da intossicazione acuta da CO che hanno effettuato OTI, di questi, 48 hanno sviluppato le sequele neurologiche.
Questo studio ha evidenziato come uno score al Glasgow coma score minore di 9 e un ritardo fra esposizione a CO e OTI erano associate, insieme alla presenza di più vittime durante l’intossicazione, a un maggiore rischio di sviluppare le sequele neurologiche.
Gli stessi autori, confermano che OTI va effettuata il prima possibile e individuano un cut-off temporale di 22 ore e mezza entro il quale bisogna effettuare OTI.