Le pinne Phazer e Storm rappresentano i modelli di punta di Aqualung per la propulsione subacquea – Parte 2

Attrezzature


Le pinne Phazer e Storm rappresentano i modelli di punta di Aqualung per la propulsione subacquea - Parte 2

Modello Storm


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Da pochissimi anni il mercato delle cosiddette pinne da viaggio ha attirato sempre più i grandi produttori di attrezzature subacquee. Non che non esistessero già da molto tempo modelli molto leggeri e adatti quindi a ridurre notevolmente il peso delle attrezzature nei sempre problematici spostamenti aerei, ma questo tipo di pinne, prevalentemente economiche, in passato non erano state mai frutto di attenti studi progettuali e di importanti investimenti, e quindi le prestazioni rimanevano circoscritte ad un uso dilettantistico, ad esempio, per una semplice e occasionale nuotata estiva tra gli scogli.

I subacquei più esperti e appassionati sono sempre stati disposti a pagare anche un supplemento di bagaglio fuori peso limite per disporre della propria migliore attrezzatura, ma oggi con il notevole lievitare delle tariffe delle compagnie aeree, l'impegno economico di un viaggio ai tropici inizia a diventare piuttosto elevato.

Aqualung, come anche altre aziende, hanno colto quest'esigenza del mercato e accettato la sfida di realizzare una pinna che coniugasse il più possibile leggerezza e prestazioni di buon livello, e anche un costo adatto ad un'ampia fascia di utenza. Certo, un obiettivo non certo facile, e inevitabilmente destinato a privilegiare prevalentemente l'aspetto del peso. Partendo quindi proprio da questa condizione imprescindibile, è stato poi sviluppato un progetto il più performante e confortevole possibile. Nasce così il modello di pinna Storm che sulla bilancia risulta di soli 710 gr. l'una. Per il materiale è stato scelto il monprene, un tipo di gomma modernissima che offre un'ottimale leggerezza nel rapporto peso massa, e straordinarie caratteristiche di robustezza, resistenza all'usura e agli agenti marini come la salsedine e l'esposizione ai raggi solari, facilità di lavorazione, grande flessibilità, morbidezza al tatto e non ultima una texture estetica piacevole. Con un quantitativo di materiale volutamente contenuto, appunto per mantenere basso il peso, i progettisti si sono orientati su un tipo di pinna a scarpetta aperta da indossare a piede nudo, o al massimo, ma raramente, con un calzare molto sottile. Questa scelta è dettata da alcune considerazioni. Il piede nudo elimina il peso e l'ingombro del calzare, inoltre la scarpetta aperta riduce il quantitativo di materiale che occorrerebbe per una scarpetta chiusa. Non solo. La quasi totalità dei subacquei di livello medio e medio alto sono abituati ad usare la scarpetta aperta, più facile e immediata da indossare e da togliere. Va inoltre tenuto presente che una pinna di questo tipo, leggera, di ingombro molto contenuto e, come detto, dalla calzata molto agevole, è anche facile da portare con se in normali attività balneari, o in viaggio, o da tenere fissa ad esempio in un piccolo gavone di una barca. Un modello insomma destinato ad un ampio utilizzo.

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La scarpetta con ben visibili le bande e gli spessori di rinforzo, ricavati nello stampo unico in monprene, che ne assicurano la necessaria stabilità. Offre una calzata avvolgente, molto morbida e confortevole, ed è disponibile di 5 taglie.

Come nella sorella maggiore Phazer di Aqualung, i progettisti sono partiti dalla scarpetta, che in questo modello riveste particolare importanza. Disegnata con bande e spessori di rinforzo ricavati, ricordiamo, nell'unica mescola in monprene con cui è realizzato lo stampo della pinna, è ottimamente studiata per il non facile compito di bloccare il piede nudo, consentendogli di trasmettere pienamente alla pala l'energia muscolare.

Sulla base interna della scarpetta è riportato un rilievo a nido d'ape che trattiene ben ferma la pianta del piede. Per consentirne al massimo una perfetta calzabilità, la Storm è disponibile in cinque taglie.

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La base interna d'appoggio della scarpetta con rilievo a nido d'ape, che assicura una buona presa del piede.

Il bloccaggio del tallone viene assicurato con un robusto bangee strap in silicone elastico dotato di una linguetta ad anello per facilitarne la presa.

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Un Bangee strap in silicone elastico assicura il piede nella scarpetta. E' dotato di un anello di presa per facilitare la calzata e la rimozione della pinna. Un inserto colorato, in questo caso bianco, viene aggiunto per facilitare il riconoscimento immediato, ad esempio di una taglia, in caso di noleggio.

Il disegno della pala è caratterizzato da quattro longheroni di rinforzo, due più grandi sui lati esterni, e due più piccoli all'interno della pala stessa, che fungono anche da canalizzatori del flusso dell'acqua. Nella parte finale della pala è ricavato un foro che facilita lo stipaggio e il trasporto della pinna. I progettisti, in considerazione del quantitativo di materiale, quindi di monprene a disposizione, in funzione del peso, hanno infatti scelto di orientarsi su un disegno a pala corta, ma moderatamente flettente, grazie all'azione dei longheroni, che unitamente all'effetto di canalizzazione, riesce a restituire una spinta più che adeguata alle esigenze di un'immersione di medio impegno. In proposito va infatti considerato che la Storm è indirizzata in particolare al subacqueo viaggiatore, che si immerge prevalentemente nei mari caldi, dove in genere si usano gav ed erogatori leggeri, poca zavorra, una muta da tre millimetri, se non addirittura in alcuni casi una rush guard in lycra, e soprattutto monobombola in alluminio da 12 litri. Con questo tipo di attrezzatura lo sforzo richiesto nel nuoto subacqueo è sicuramente inferiore rispetto a quello necessario con una tradizionale configurazione ricreativa, ad esempio in Mediterraneo, e con un monobombola da 15 litri. Certamente in condizioni più impegnative di corrente e vicino alla superficie con moto ondoso, la risposta di questo tipo di pinna è sicuramente meno performante, rispetto ad una pinna più tradizionale, aspetto questo da tener presente preventivamente in considerazione delle caratteristiche del sito d'immersione.

La Storm è disponibile in sette piacevolissime colorazioni, e con diverse combinazioni, sempre di colori, della piastrina posta davanti alla punta della scarpetta e dei due rivestimenti del Bangee strap. Questa differenziazione è stata introdotta per facilitarne un immediato riconoscimento in caso di noleggio.

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La pala è dotata su entrambe i lati, di due longheroni esterni grandi e di due interni più piccoli che ne assicurano la necessaria rigidità, e che fungono anche da canalizzatori del flusso d'acqua. Due inserti variamente colorati, in questo caso bianchi, vengono aggiunti all'inizio della pala, poco oltre la punta della scarpetta, e ai due lati del Bangee strap, per una facile identificazione, ad esempio di una taglia, in caso di noleggio. Nella foto del lato inferiore della pinna è visibile il disegno a rilievo sotto la pianta della scarpetta, che ne assicura la necessaria presa, ad esempio, su una superficie bagnata.

Prova pratica della pinna Storm


Come la sorella maggiore Phazer, la pinna Storm è stata sottoposta ad un test di valutazione da due istruttori uomini e da due divemaster donne, che oltretutto già ne possedevano un paio. La prova è stata effettuata per vari giorni in piscina durante lo svolgimento di un corso. Le impressioni che ne sono state ricavate indicano un comfort notevole nella calzata, che risulta morbidissima, anche dopo una lunga permanenza in acqua, con una grande facilità di manovra del Bangee strap. Anche la stabilità del piede all'interno della scarpetta è risultata ottima, e l'appoggio della pianta rimane ben aderente sulla soletta con disegno a rilievo, su cui poggia. Indossate in esterno sul bordo piscina perennemente bagnato, hanno mostrato una forte aderenza al pavimento.

La prova in acqua, anche se svolta in ambiente confinato, ha confermato le buone caratteristiche di spinta dichiarate da Aqualung, che comunque devono essere considerate circoscritte a spostamenti di tipo esplorativo. La ridotta lunghezza della pala è risultata compensata da una certa resistenza alla flessione, grazie alla presenza dei longheroni, facendo ben avvertire la sensazione di spinta. In particolare nella sforbiciata alternata la restituzione dell'energia propulsiva si è dimostrata efficace senza affaticare assolutamente la muscolatura, anche dopo parecchi minuti di nuoto. Queste performance sono state confermate soprattutto dalle due divemaster che avevano già acquistate le Storm e utilizzate in una settimana di immersioni a Cuba, dove si sono trovate bene praticamente in ogni immersione. E' stato tuttavia osservato da parte di tutti che testando una condizione limite, come una forte accelerata e quindi un maggiore impegno muscolare, la risposta in termini di propulsione non è sicuramente paragonabile, ad esempio, a quella della sorella maggiore Phazer, ma questo non è un aspetto negativo. La Storm per definizione nasce destinata ad un utilizzo leggero e quindi va valutata in quest'ambito, dove il suo lavoro lo svolge egregiamente. Per altri usi e per situazioni più impegnative ci si deve rivolgere ad altri prodotti. Invece tutti e quattro i subacquei che hanno svolto la prova sono stati piacevolmente impressionati dalle più che ottime prestazioni che ha offerto la Storm nel nuoto a rana sia tradizionale sia all'indietro, e soprattutto nella rotazione da fermo, detta a elicottero. Le manovre sono risultate molto facili da eseguire, e molto precise, grazie alla pala corta e piuttosto rigida e crediamo anche grazie agli indovinati stabilizzatori laterali che si trovano nelle due parti finali esterne della pala.

In conclusione la Storm ci è sembrata una pinna ben riuscita, caratterizzata da prestazioni più che oneste e da un'estetica molto piacevole, e che può essere utile in varie occasioni, oltretutto offerta da Aqualung ad un prezzo molto accessibile.

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