Un trittico molto interessante sull’ossigenoterapia iperbarica e…

Questa volta torniamo al nucleo più intimo di questa rubrica, fortemente legato alla letteratura scientifica in materia di Medicina Subacquea ed Iperbarica, e ci torniamo per un recentissimo trittico molto interessante sul tema dell’ossigenoterapia iperbarica:

oti_ipoacusia_improvvisa1.Ossigenoterapia Iperbarica (OTI) nella ipoacusia acuta improvvisa: il confronto con il ricorso agli steroidi intra-timpanici.

Molti studi hanno già potuto dimostrare l’efficacia del trattamento della ipoacusia neurosensoriale acuta improvvisa (o SSNHL degli Autori Anglosassoni), sia con il ricorso agli steroidi intratimpanici (ITS) che all’Ossigenoterapia (HBO); ben pochi invece quelli che abbiano sinora comparato tra loro l’efficacia dei due trattamenti nella sordità acuta improvvisa.

Il lavoro che vi propongo rientra in questo secondo gruppo, è un retrospettivo su 57 pazienti; è nelle fasi finali della pubblicazione, per quanto sia già disponibile on line: 
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1808869416302324

oti_lesioni

2.Il secondo articolo “Hyperbaric oxygen treatment reverses radiation induced pro-fibrotic and oxidative stress responses in a rat model” by N. Oscarsson, L. Ny, J. Mölne, F. Lind, S.-E. Ricksten, H. Seeman-Lodding, D. Giglio; lo troverete a breve sul Free Radical Biology and Medicine, Vol. 103, February 2017, Pag. 248-255. Nel modello animale proposto dagli Autori per lo studio della cistite post-attinica: le lesioni vengono segnalate completamente rientrate e del tutto normalizzate grazie alla Ossigenoterapia Iperbarica (OTI); gli Autori riscontrano che la OTI è in grado di prevenire i cambiamenti radio-indotti grazie al suo intervento su meccanismi a cascata, di tipo infiammatorio e stress-ossidativo dipendente, conseguenza dell’ esposizione alle radiazioni.

3.Quanto mai grande è intanto l’attesa per una possibile nuova documentata indicazione alla OTI: si attendono infatti la discussione e la presentazione dei dati di un trial clinico iniziato nel 2014 e ultimato da poco (novembre 2016), e che vede tra i sui collaboratori la Mayo Clinic e l’Università di Pittsburg. Lo studio era rivolto al ricorso alla OTI in pazienti ospedalizzati per colite ulcerosa, nelle forme da moderata a severa. Aggiornamenti qui: https://clinicaltrials.gov/ct2/show/record/NCT02144350

nfpa_journale …  Si è soliti dire: “Non c’è due senza tre, e il quattro vien da sè”. Anche in questo caso eccoci al molto interessante punto 4.

Lo trovate sull’ultimo numero del NFPA Journal (National Fire Protection Association, statunitense) al link http://www.nfpa.org/news-and-research/publications/nfpa-journal/2017/january-february-2017/features/hyperbaric-chambers

“Tom Workman [ndr.: è garante della qualità e sicurezza per l’Undersea and Hyperbaric Medical Society (UHMS) … e un membro appartenente al comitato specifico dell’NFPA (comitato iperbarica e ipobarica) che segue la normativa NFPA 99, l’applicazione dei codici e norme di sicurezza in sanità, etc.] ha seguito il monitoraggio del proliferare delle camere iperbariche in tutto il paese (USA).

Egli ritiene che la stragrande maggioranza delle camere in ospedali o strutture sanitarie cliniche siano gestite in modo sicuro ed efficace, ma vede gli sviluppi minacciosi nell’uso di camere in contesti non clinici e in case private”. Preziosa la valutazione sull’uso delle camere iperbariche in casa: le camere iperbariche con la cerniera lampo, le ‘bag-chambers’.

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