I dubbi di Ippocrate. Storie di malati illustri e di epocali malattie

Il dott. Mariano Marmo è il dirigente medico responsabile del Centro di Ossigenoterapia Iperbarica dell’Ospedale Cardarelli di Napoli è un appassionato di storia della medicina sin dai tempi antichi e da poco è il nuovo direttore del bollettino Simsi.

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La sua passione per la storia della medicina lo ha spinto a scrivere un libro intitolato “I dubbi di Ippocrate” pubblicato a gennaio 2016 con l’editore IBS. Si tratta di un progetto concepito anni fa,  negli anni della fanciullezza quando l’autore  nei pomeriggi d’estate andava a fare visita ai suoi amici e trascorreva gran parte del tempo a sfogliare i manuali di medicina del loro padre. Manuali e libri che sembravano sussurrargli qualcosa. Gli chiedevano di essere ascoltati.

Ecco come l’autore spiega il titolo del suo libro: “I dubbi di Ippocrate”:
“Nasce dal mio bisogno di mettere in evidenza una cosa che mi sta a cuore, che ho potuto verificare durante la mia trentennale esperienza sul campo: la fondamentale importanza del dubbio.
Mi spiego meglio: quando si vuole indicare un soggetto che ha una personalità indecisa si dice che sia “pieno di dubbi” con un’eccezione negativa. In realtà il sentimento di dubbio è una garanzia di capacità di giudizio e di decisione; a me spaventano le persone che non hanno dubbi. Il medico, per la sua professione, per il lavoro che fa, deve essere costantemente pervaso dal dubbio per non prendere decisioni avventate per guarire il paziente.”

Il libro presenta una serie di grandi uomini e tratta di malattie devastanti, epidemie che hanno avuto un impatto sociale e culturale enorme cambiando la storia. Secondo Marmo infatti  sono state le epidemie che hanno forgiato la storia, non le guerre. La peste ha avuto un impatto incredibile e incondizionato in Europa; ma anche la sifilide questo male “vergognoso” che a fine ‘400 è giunto in Italia, a Napoli, dalla Francia, ha profondamente inciso sull’ordine sociale.  

Il libro è uno stimolo per i medici a “fare uso” del dubbio. Secondo l’autore infatti è “necessario avere sempre in sé il sano sentimento del dubbio per approcciarsi in maniera curiosa e critica anche alle evidenze della letteratura scientifica per giungere, ad esempio, a ritrovarne la sicurezza.”

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