Centro Iperbarico Ravenna

Medicina iperbarica e subacquea
Una panoramica sui centri iperbarici in Italia
Da questo numero, con grande piacere, e lasciateci dire, anche con grande orgoglio, iniziamo una serie di articoli dedicati ai centri iperbarici legati alla nostra associazione SIMSI Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica. Sarà un’occasione per parlare del nostro lavoro, e quindi della nostra mission, del nostro impegno e della nostra passione di medici e di divulgatori. Lo faremo dalle pagine del nostro magazine di cultura subacquea La Marea Magazine, perché proprio questo vogliamo trasmettere: cultura, conoscenza dell’affascinante mondo della medicina legata all’immersione, che precisiamo, contempla due specializzazioni, subacquea e iperbarica; parleremo degli uomini e delle donne che ci si dedicano, delle strutture che sono a disposizione in Italia, ma anche all’estero, e di tutti gli aggiornamenti e i progressi che queste branche della conoscenza medica continuano a raggiungere e superare. Sarà un’occasione di conoscenza e approfondimento delle attività di controllo medico, prevenzione e assistenza offerte sul proprio territorio dai centri iperbarici e di medicina subacquea, a disposizione sia di professionisti sia di appassionati di immersioni ricreative, dove possono incontrare medici e tecnici altamente specializzati e sicuramente altrettanto appassionati del mondo subacqueo.
I direttori Francesco Fontana e Umberto Natoli

CIR Centro Iperbarico di Ravenna
Un polo di riferimento e di eccellenza nazionale
di Umberto Natoli
Iniziamo la serie di presentazioni dei centri iperbarici e di medicina subacquea da uno dei più iconici e storici che sono stati realizzati in Italia, Il Centro Iperbarico di Ravenna, che fin dalla sua fondazione, nel lontano 1989, si è occupato di questa branca della medicina che cura gli effetti dell’ambiente iperbarico sul corpo umano sia per fini terapeutici sia nelle attività subacquee. E’ molto interessante ripercorrere la storia della sua creazione perché è uno spaccato di un’altra e affascinante storia, a cui è strettamente legato, quella dello sviluppo in Italia delle attività subacquee professionali ai più alti livelli. L’idea nacque a tre professionisti del settore: Franco Nanni, Roberto Nanni e Faustolo Rambelli, titolari della società RANA che forniva assistenza subacquea fin dal 1964 alle piattaforme offshore del ravennate. Non solo erano tre seri e preparati professionisti, ma erano anche animati dal fuoco sacro della passione per tutto ciò che riguardava le attività subacquee, anche negli aspetti problematici; tra questi sentirono in particolare l’esigenza di colmare una lacuna in Emilia Romagna per quanto riguardava l’assistenza di un subacqueo in caso di incidente in immersione, ed anche per fornire la necessaria consulenza per altri aspetti medici, sempre legati all’immersione. Così decisero di creare una struttura operativa specificatamente dedicata e adeguatamente attrezzata per questa attività, che chiamarono Centro Iperbarico di Ravenna, dotandolo di camera iperbarica, e con un’attigua area esterna destinata all’atterraggio degli elicotteri, attivando inoltre, da subito, un servizio di emergenza 24 ore su 24. Così si lanciarono in questa nuova avventura imprenditoriale con passione, tenacia e cuore tutto romagnolo, e riuscirono ad interessare e coinvolgere anche le autorità sanitarie locali, che accolsero con molto interesse l’esistenza della nuova struttura, che poteva fornire a tutta la comunità regionale, oltre la specializzazione subacquea, anche tutta una serie di servizi utilissimi e molto richiesti per quanto riguarda i vasti impieghi delle terapie iperbariche in medicina generale. Così il Centro Iperbarico di Ravenna divenne ben presto una struttura sanitaria privata accreditata con il Sistema Sanitario Nazionale.
Per dovere di cronaca va anche ricordato che cinque anni dopo, nell’aprile del 1994, gli stessi promotori, soprattutto per iniziativa di Faustolo Rambelli, crearono a Ravenna una sezione italiana affiliata a quella britannica, dell’HDS Historical Diving Society, che promuove la conoscenza della storia dell’immersione: insomma si impegnarono anche di questa bella iniziativa legata alla diffusione della cultura del mondo dell’immersione, e in quegli anni Ravenna divenne così un polo importante dove si concentravano vivaci e diversificate realtà delle attività subacquee, sempre legate all’impegno di Franco e Roberto Nanni e di Faustolo Rambelli. E così il Centro Iperbarico iniziò ad operare in questo ambiente molto stimolante, entrando subito in piena attività. La direzione sanitaria fin dalla sua apertura fu affidata ad un giovane e brillante medico di Napoli, Pasquale Longobardi, che a soli 28 anni vantava già un curriculum di tutto rispetto sia nella preparazione universitaria, conseguita a pieni voti, sia nella formazione e specializzazione in medicina iperbarica e subacquea, e sia nell’esperienza sul campo maturata, già durante gli studi, nell’operatività in strutture di pronto soccorso per subacquei. I tre intraprendenti imprenditori trovarono subito con il Dott. Longobardi una straordinaria intesa, condividendo con lui passione ed entusiasmo.
Poi fu tutto un crescendo di attività, ben oltre la sola assistenza medica, diversificate nello sviluppo e condivisione di studi di medicina iperbarica e subacquea con altre strutture di ricerca, e con importanti Istituti e Università, fino alla creazione di programmi di formazione per altri medici e operatori del settore. Ovviamente l’attività sempre più allargata e l’offerta crescente di servizi, ha richiesto nel tempo un progressivo aumento dell’organico costituito da medici, operatori sanitari e amministrativi, e di conseguenza gli aspetti organizzativi impegnarono sempre più il Dott. Longobardi non solo nell’attività medica, ma anche in quella manageriale, anche se in questa è stato sempre coadiuvato dalla proprietà per tutti i compiti gestionali. Negli anni la fama del Centro Iperbarico di Ravenna varcò i confini regionali e divenne un punto di riferimento nazionale al quale rivolgersi per ogni esigenza relativa alla salute del subacqueo professionale, e ovviamente anche ricreativo, con la sicurezza di ottenere una risposta medica ai massimi livelli, e oltretutto in continuo aggiornamento.
Il Dott. Pasquale Longobardi, direttore sanitario del Centro Iperbarico di Ravenna fin dalla sua creazione nel 1989, e appassionatissimo subacqueo. Attualmente Vice Presidente e già Presidente della nostra SIMSI Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica. Medico e infaticabile studioso di medicina iperbarica e subacquea, tra i più amati e ascoltati dalla comunità subacquea italiana, e molto conosciuto anche all’estero.
Il Dott. Paolo Della Torre, medico iperbarico e subacqueo, nonché appassionato subacqueo praticante. Studioso di medicina subacquea e professionista molto conosciuto e stimato in ambito internazionale, per la sua grande esperienza di molti anni, maturata nell’assistenza ai subacquei operanti nelle piattaforme offshore ai massimi livelli: settore nel quale è considerato un veterano.
Tali aspetti consentirono al centro una serie di prestigiosi accreditamenti praticamente con tutti i corpi militari e civili dotati di sezione subacquea, come i Vigili del Fuoco, ed anche con importanti aziende multinazionali specializzate nell’estrazione petrolifera in mare. Ma un punto di grande orgoglio per il centro, e possiamo affermare, per tutta la comunità subacquea italiana, è che progressivamente nel tempo, il nome del Dott. Pasquale Longobardi è stato sempre più partecipe nelle attività congressuali e sperimentali, e sempre più presente nei vertici della rosa piuttosto ristretta dei medici studiosi di medicina iperbarica subacquea a livello internazionale: gli stessi che hanno contribuito e contribuiscono di continuo all’aggiornamento delle tecniche decompressive, e attualmente sulle impostazioni delle tabelle su base Bühlmann.
La concezione quasi maniacale del Dott. Pasquale Longobardi di intendere la consulenza medica subacquea sempre come una valutazione globale di tutti gli effetti della pratica dell’immersione sul corpo umano, perché assolutamente interconnessi, è stato fin dall’inizio dell’attività del Centro Iperbarico di Ravenna, il criterio ispiratore che nel tempo lo ha progressivamente portato ad allargare il numero di medici specialisti che operano e valutano congiuntamente, in team, la salute e le eventuali problematiche di un subacqueo, quindi in particolare: cardiologi, pneumologi, otorinolarigoiatri e fisiatri, a cui si affiancano tecnici esperti in camera iperbarica, personale sanitario e amministrativo. In particolare oggi l’organico è composto da: 17 medici, 15 infermieri coordinati da un caposala, un responsabile tecnico iperbarico e 4 tecnici, 4 specialisti in varie discipline, 3 operatrici socio sanitarie, un responsabile della segreteria e 5 segretari, 5 amministrativi di cui 3 dirigenti con delega alle risorse umane, al controllo di gestione e agli acquisti.
A coadiuvare ai vertici dell’attività medica il Dott. Pasquale Longobardi, dopo qualche anno dall’avvio dell’attività del centro, si aggiunse la collaborazione di un altro preparatissimo medico sul tema della medicina subacquea e iperbarica, il Dott. Paolo Della Torre, stimatissimo a livello internazionale e considerato un veterano per la sua lunghissima esperienza di assistente medico ai subacquei professionisti che operano sulle piattaforme offshore ai massimi livelli professionali, e per il suo impegno di ricercatore in particolare nella specializzazione della medicina subacquea nella sua più ampia accezione, su cui si sta sempre più concentrando con grande dedizione. Il Dott. Della Torre è anche un appassionato praticante dell’immersione subacquea.
In tempi più recenti, dal 2010, il Centro si è avvalso dell’importante presenza del fisiatra Dott. Francesco Fontana, peraltro anche specializzato in medicina sportiva e subacquea: un professionista di grande esperienza e competenza, oltretutto appassionato istruttore subacqueo, e altrettanto appassionato studioso di tutti gli effetti dell’immersione sull’apparato muscolo scheletrico, soprattutto se un soggetto ha già specifiche patologie, e sui criteri corretti che deve seguire il subacqueo nella scelta, nella configurazione e nell’ergonomia dell’attrezzatura, ed anche nei comportamenti, nella postura e gestualità ottimali che deve tenere in immersione. Tutti aspetti importantissimi che se non opportunamente valutati e controllati, possono potenzialmente interferire negativamente sia nel confort e nel benessere di un subacqueo sia nell’aumento del rischio di rallentare l’eliminazione dell’azoto dai tessuti in fase decompressiva, e che vanno quindi interpretati nella più ampia visione della medicina subacquea.
E’ doveroso segnalare che l’attività del Centro Iperbarico di Ravenna, ha vissuto di pari passo, fin dalla sua creazione, la vita della SIMSI Società Italiana di Medicina Iperbarica e Subacquea, che ospita il nostro magazine, e che il Dott. Pasquale Longobardi, attuale Vice Presidente e già Presidente di tale associazione, e il Dott. Francesco Fontana, Consigliere e Segretario Protempore, hanno profuso passione, competenze e energie in questa realtà scientifica, contribuendo alla diffusione della cultura medica subacquea in numerose attività divulgative, sempre disponibili all’ascolto delle domande dei subacquei presenti in ogni occasione e in gran numero nei loro interventi. Anche un altro dipendente del Centro Iperbarico di Ravenna, il tecnico iperbarico Roberto Forlivesi, ricopre l’incarico di consigliere nel Consiglio Direttivo della SIMSI, come pure l’infermiere specializzato Giuseppe Neri, collaboratore fisso del centro, pur se come libero professionista.
Il Dott. Francesco Fontana, fisiatra e medico specializzato in medicina subacquea e sportiva, e istruttore subacqueo. Opera a pieno ritmo dal 2010 nel Centro Iperbarico di Ravenna, ed è una figura di riferimento della nostra SIMSI Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica, di cui è attualmente Consigliere e Tesoriere pro tempore. Animatore di diverse iniziative di divulgazione della cultura medica nell’ambito delle applicazioni subacquee, è anche condirettore de La Marea Magazine.
Il Dott. Francesco Fontana e il Dott. Pasquale Longobardi, oltre che impegnatissimi da molti anni nel lavoro del Centro Iperbarico di Ravenna, sono i principali animatori delle attività divulgative della nostra associazione SIMSI Società Italiana di Medicina Subacquea e Iperbarica, soprattutto attraverso l’organizzazione di incontri itineranti in tutta Italia, denominati SIMSI in tour, presenti anche altri specialisti. Il Dott. Francesco Fontana è anche condirettore di questo periodico La Marea Magazine assieme a Umberto Natoli, giornalista con esperienza di molti anni e istruttore subacqueo, che firma il presente articolo.
Per me che scrivo questo articolo, in qualità di condirettore de La Marea Magazine, è un particolare piacere parlare del Dott. Francesco Fontana perché è condirettore assieme a me di questo magazine, che seguiamo con grande passione, ed anche del Dott. Pasquale Longobardi, che mi hanno accolto nella loro grande famiglia con particolare amicizia e affetto, assieme all’attuale Presidente Dott. Alfonso Bolognini, che contraccambio pienamente e assolutamente con gioia, perché considero un onore offrire a questa prestigiosa associazione scientifica il mio contributo di competenze giornalistiche e di istruttore subacqueo, maturate ormai da qualche decennio, sempre nella diffusione della cultura dell’ambiente subacqueo.
Altro medico di riferimento che completa attualmente il team per quanto riguarda la medicina subacquea è il cardiologo e aritmologo Ennio Talamonti, oltretutto lui stesso subacqueo di vasta esperienza nell’immersione profonda ed istruttore tecnico. A lui in particolare il delicatissimo e complesso compito di valutare il rischio cardiaco e vascolare in chi pratica attività subacquea, ma soprattutto nei soggetti non più giovani, anche con qualche patologia, e non sono pochi, che conducono una vita con fattori di rischio elevati come sedentarietà, sovrappeso, fumo. Il Dott. Talamonti è il medico preposto all’indagine sull’esistenza del FOP forame ovale pervio, e ad effettuare altri e ben mirati esami come ad esempio il doppler transcranico, l’ecocardiogramma con bubble test, l’ecocolordoppler vascolare.
Importantissimo è anche il lavoro di Gian Luca Baroni, responsabile tecnico dei delicati e complessi impianti iperbarici, che costituiscono ovviamente il cuore dell’attività del centro, ed è il coordinatore di tutti gli addetti al loro funzionamento. Gian Luca è anche molto apprezzato come formatore di personale del settore, ed è considerato tra i migliori tecnici iperbarici d’Italia.
Ricordiamo ancora, e lo ribadiamo, che un punto di forza molto importante del Centro Iperbarico di Ravenna, così come concepito dal Dott. Pasquale Longobardi, è che per una visita di idoneità all’attività subacquea, e comunque per l’esame di ogni problematica, il paziente viene valutato attraverso il lavoro corale e multidisciplinare di vari specialisti, con un approccio che possiamo definire olistico, che intende la diagnosi non come la somma dei vari aspetti e parametri medici presi in considerazione, ma sempre in relazione alle interazioni e interdipendenze che si generano tra gli stessi.
Il Dott. Ennio Talamonti, cardiologo e aritmologo, cura la delicata e complessa valutazione del rischio cardiaco nei subacquei, soprattutto per chi già ha specifiche patologie, o età matura, o conduce una vita con fattori di rischio, come sedentarietà, sovrappeso, fumo. E’ il medico che effettua i vari esami relativi all’indagine sull’esistenza del FOP Forame Ovale Pervio.
Nel nostro magazine ovviamente l’attenzione del lettore è concentrata sugli aspetti legati all’attività subacquea, ma va evidenziato che il Centro Iperbarico di Ravenna opera anche in larga misura in tutte le applicazioni della medicina iperbarica nella più ampia accezione, e anche in questo settore è considerato assolutamente un’eccellenza nazionale; primo fra tutti il servizio di emergenza/urgenza di prestazioni OTI Ossigenoterapia Iperbarica, attiva 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, anche in interazione con il Dipartimento Emergenza della AVR Romagna, che oltretutto attira anche in larga misura pazienti dalle regioni limitrofe. Impressionante la crescita esponenziale degli interventi, passati da 110 nel 2021, a 129 nel 2022, e a 136 nel 2023, per poi balzare a ben 237 nel 2024.
Ogni seduta in camera iperbarica è costantemente assistita da un operatore interno, che oltre a regolare e controllare i parametri medici dei pazienti, fornisce un importante supporto emotivo e rassicurante a persone che possono provare disagio alla sensazione di sentirsi rinchiusi in un ambiente ristretto. La stessa persona mantiene i contatti diretti con l’assistente esterno.
Elencare tutte le applicazioni della medicina iperbarica che si possono effettuare presso il Centro sarebbe eccessivamente prolisso, e comunque sono consultabili nel sito aziendale, ma possiamo riassumere i percorsi di cura, oltre ovviamente quelli della medicina subacquea e delle prestazioni OTI, nei settori della riabilitazione, fibromialgia, podologia, terapia del dolore, area estetica.
Molto interessanti sono anche i progetti di studio in corso come la ricerca su diagnosi 2D per il monitoraggio della vascolarizzazione tissutale, e tutti gli studi sugli effetti delle applicazioni OTI in pazienti oncologici e la ricerca sul sistema infiammatorio cellulare, anche su pazienti oncologici.
Un operatore esterno, che assisterà la seduta in camera iperbarica dal di fuori e in ogni sua fase, si coordina con l’operatore interno con il quale rimarrà costantemente in contatto, per poi procedere alla chiusura del portellone.
Il Centro Iperbarico di Ravenna ha anche un altro fiore all’occhiello, un’altra eccellenza sanitaria italiana: il Centro Cura Ferite Difficili CCFD, che può essere considerato quasi un unicum a livello nazionale. L’attività iniziata nel 2004 ha raggiunto nel tempo un elevato livello di specializzazione con un successo dei casi più difficili e complessi che si conferma attorno all’87%: un obiettivo di piena soddisfazione. In particolare gli interventi possono riguardare problematiche come: piede diabetico, lesioni linfostatiche, lesioni arteriose, ulcere vasculitiche, ulcere da pressione, ulcere da trauma, ed anche di consulenza vulnologica; e le terapie possono essere: fototerapia, terapia al plasma, medicina rigenerativa (plasma ricco di piastrine, innesto cutaneo omologo), laser CO2. Un intervento su una ferita difficile può riguardare anche una lesione verificatasi in mare, quindi anche a un subacqueo, sulla quale si è sviluppata un’infezione batterica particolarmente aggressiva e refrattaria alle cure tradizionali.
La struttura del Centro
Il Centro è stato ampliato e ristrutturato nel 2011 con un’ottimizzazione degli spazi operativi, e sorge nell’immediata periferia di Ravenna, vicinissimo l’uscita della SS253 San Vitale, nella verde campagna emiliana, all’ombra di un boschetto di alti tigli, dove tutt’attorno scorazza una nutrita famiglia di simpaticissimi coniglietti lasciati liberi, e non ha assolutamente la severità e la freddezza che in genere caratterizza un poliambulatorio medico.
Agli sportelli dell’accoglienza gli ospiti trovano subito il sorriso e la disponibilità degli addetti di segreteria che organizzano il programma di visite ed esami, che per la loro completezza e diversificazione durano in genere alcune ore. Ma il tempo trascorre sempre in maniera piacevole, perché il subacqueo viene informato e reso partecipe delle indagini a cui viene sottoposto, e ogni visita diventa così un affascinante viaggio nella conoscenza e nell’approfondimento della medicina subacquea, che non può non interessare un appassionato sia professionista sia sportivo, oltretutto perché tali indagini riguardano la propria persona. Il tu tra medico e paziente è sempre d’obbligo, come d’altronde tra veri subacquei, e lo stesso sorriso del personale che li ha accolti lo ritrovano in tutta l’equipe medica, sempre disponibilissima all’ascolto e a dare le più complete informazioni.
Presso il Centro Iperbarico di Ravenna è considerato di grande importanza il rapporto umano con le persone in cura. Nella foto, il Dott. Francesco Fontana, assieme agli assistenti tecnici, s’intrattiene cordialmente con i pazienti prima di una seduta, e quindi prima della chiusura della camera iperbarica.
La visita di idoneità all’immersione, pur se dura alcune ore, è sempre vissuta con molto piacere dai subacquei, perché caratterizzata da grande cordialità tra medici, personale sanitario e paziente, che viene costantemente informato sugli esami che sta effettuando. La visita si trasforma così in un affascinante viaggio nella conoscenza della medicina subacquea.
La struttura in cui operano contempla due ampie e moderne camere iperbariche, tecnologicamente aggiornatissime, che consentono agli operatori controlli e interazioni tra l’interno e l’esterno durante il funzionamento, rispettivamente da 12 e da 14 posti, in grado di effettuare fino a 70 terapie giornaliere; inoltre il Centro dispone di un ambulatorio chirurgico, di tre ambulatori per la visita, di tre ambulatori di medicazione, di una sala barelle, di una sala osservazione per i pazienti in terapia intensiva e di una sala letti per i pazienti che provengono dagli ospedali. In esterni il Centro dispone anche di 50 posti auto, di uno spazio dedicato all’atterraggio di elicotteri, e di altri due spazi dedicati alle ambulanze e ai portatori di handicap.
Al momento della prenotazione della visita, al paziente vengono richiesti preventivamente i seguenti esami che devono essere effettuati a data più recente possibile, e che devono essere esibiti agli operatori medici all’inizio del percorso ambulatoriale presso il Centro: Emocromo, Creatininemia + velocità di filtrazione glomerulare (eGFR), Omocisteina, Colesterolo totale, Colesterolo LDL, Colesterolo HDL, Azotemia, Vitamina D, ALT (GPT), Fosfatasi alcalina, Bilirubina, Gamma GT, Esame urine completo.
La normale visita di idoneità all’immersione subacquea contempla un’intervista medica, una visita generale e i seguenti esami: ECG sotto sforzo, otoscopia, audiometria e spirometria. Eventuali altre indagini e approfondimenti vengono valutati al momento. Nel caso in cui si debba anche verificare l’esistenza di un sospetto FOP forame ovale pervio, il percorso si completa con: ecodoppler transcranico bilaterale, ossimetria, emogas analisi.
A seguire, in tutti i casi, la visita e la valutazione finale viene effettuata dal Dott. Pasquale Longobardi, medico ormai popolarissimo e molto stimato nella comunità subacquea. La sua stanza, tra targhe ricordo, caschi e strumenti da palombaro, quadri, disegni e foto a tema subacqueo, oggetti pittoreschi e suppellettili marine varie, assomiglia più all’antro del Capitano Nemo di “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne, che ad uno studio medico, ed è qui che si conclude la visita al Centro Iperbarico di Ravenna, con la diagnosi, i consigli, e una vigorosa stretta di mano dell’amico subacqueo Pasquale Longobardi.
Concludiamo questa presentazione con una doverosa osservazione. Il Centro Iperbarico di Ravenna, oltre ad essere, come già detto, convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale, applica per le prestazioni in regime privato, come appunto una visita di controllo e idoneità all’attività subacquea, ma anche nel caso di specifiche patologie, tariffe di assoluta correttezza ed equità, che consentono l’accesso ai suoi prestigiosi servizi alla più ampia fascia di professionisti e appassionati sportivi, e quest’aspetto, lasci il lettore affermare a me, che firmo questo articolo, lo considero personalmente un altro indubbio punto di merito e di eccellenza nazionale.