Prof. Damiano Zannini Pioniere della Medicina Subacquea ed Iperbarica Italiana

Domenica 3 Gennaio 2021 è deceduto in Genova il Prof. Damiano ZANNINI. Pioniere della Medicina Subacquea ed Iperbarica Italiana, di cui mi onoro di essere stato allievo.

E’ stato, assieme ai Proff.ri Giorgio Odaglia e Raffaele Pallotta, uno dei “Padri Fondatori”  della SIMSI Società Italiana di Medicina Subacquea ed Iperbarica. Venne pubblicato il Bollettino SIMSI, che poi diventerà la Rivista di Medicina Subacquea e Iperbarica che fin dai primi anni ’70 ha rappresentato un punto di riferimento sia per la disciplina specifica che per la Comunità Subacquea e Iperbarica, crescendo costantemente in prestigio, attività e produzione scientifica e acquisendo visibilità, credibilità non solo nazionale ma anche europea e globale, grazie ai convegni scientifici. L’azione della S.I.M.S.I. è stata ed è tuttora parte importante dello sviluppo della cultura di sicurezza dell’immersione, dell’utilizzo della ossigenoterapia iperbarica in ambito clinico e della ricerca medica di settore.

E’ stato Presidente della SIMSI dal 1977 al 1980.

Nel 1938, il professor Francesco Molfino fondò l’Istituto di Medicina del Lavoro di Genova e istituì un gruppo di ricerca sulla Medicina Subacquea. Molfino si occupava dei cassonisti ossia operai muratori che, nelle opere di fondazioni di ponti e nelle costruzioni subacquee in genere, rimuovevano il materiale del fondo, all’interno di un cassone. I cassoni pneumatici sono speciali apparecchiature che venivano impiegate per mettere in opera fondazioni in presenza di rilevanti masse d’acqua. Venivano calati sul fondo e svuotati dall’acqua pompando all’ interno aria in pressione creando di fatto un ambiente iperbarico. All’ epoca non esistevano centri iperbarici clinici e quindi i lavoratori infortunati venivano ricompressi nel cassone stesso.

La attività clinica ebbe inizio nel 1952 con le ricompressioni terapeutiche di cassonisti e palombari, mediante l’uso di una camera Galeazzi monoposto, poi sostituita da un’altra capace di maggiori pressioni di esercizio.
Damiano Zannini e Giorgio Odaglia furono i due giovani assistenti che svilupparono a Genova la Medicina Subacquea ricomprimendo, curando, istruendo palombari, cassonisti e i primi subacquei che si immergevano con apparecchi respiratori a ossigeno e ad aria. Nel 1956 fu anche messa in funzione la camera multiposto che vedrà in seguito migliaia di trattamenti per un periodo di oltre trent’anni. Questa struttura è stata frequentata negli anni da un grandissimo numero di medici iperbarici in formazione che venivano addestrati con il paziente supporto del Professore, sempre prodigo di insegnamenti di grande rilevanza scientifica. Bisogna ricordare che all’epoca non esisteva PubMed!!!!!

A partire dal 1960 si fecero intensi i contatti e le collaborazioni con i subacquei sportivi, in particolare con la scuola di Nervi, diretta da Duilio MARCANTE. I subacquei e i tecnici frequentavano la Medicina del Lavoro, offrendosi come volontari per le sperimentazioni, e i medici partecipavano alle immersioni e ai corsi per i brevetti della Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee).
Grazie a queste collaborazioni venne organizzato un servizio che, grazie alla partecipazione volontaria dei medici, garantiva la possibilità di effettuare ricompressioni terapeutiche urgenti sulle 24 ore.

Nel 1961 assieme al Prof. Molfino ha scritto il libro “L’uomo ed il mondo sommerso” testo fondamentale nella formazione di tutti i medici subacquei italiani che ovviamente ha un posto d’onore nella mia biblioteca personale.

Nel 1963 ci si rese conto che in ambito nazionale non esistevano medici con una preparazione specifica e certa. L’Università di Genova istituì così, attraverso l’Istituto di Medicina del Lavoro, un corso di Medicina Subacquea per medici. Questa attività didattica proseguita per altri due anni ha consentito la formazione di almeno cento medici, cha hanno poi contribuito alla diffusione in tutta Italia della disciplina. Nei primi anni ’60 a Roma e Torino vennero aperti i primi Centri clinici di Medicina Iperbarica; si osservò che trattamenti di ossigenoterapia eseguiti all’interno di camere iperbariche potessero essere utili delle patologie di area intensiva in particolare le infezioni dei tessuti molli da flora batterica mista.

La Medicina del Lavoro di Genova fu molto attiva nel campo: già nel 1962 venivano, per la prima volta in Italia, trattate intossicazioni da monossido di carbonio con ottimi risultati. Venne così delineato un elenco di malattie per cui l’ossigenoterapia iperbarica (OTI) poteva rappresentare un presidio primario o coadiuvante.

Nel 1976 il Prof. Zannini è stato insignito del Tridente d’Oro per le Attività Scientifiche ed Iperbariche da parte della Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee di Ustica.

Dal 1978 fino al 1990 Damiano Zannini ha insegnato Medicina Subacquea presso la Scuola di Specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee della Università di Chieti diretta dal Prof. Pier Giorgio DATA. Generazioni intere di Medici Subacquei la hanno frequentata e tutti lo ricordano con grande stima ed affetto.

 

 

Nel 1983 ha scritto il capitolo “Nozioni di Medicina Subacquea” del Manuale Federale d’Immersione della Federazione Italiana Pesca Sportiva ed Attività Subacquee. All’epoca Damiano Zannini ricopriva l’incarico di Direttore dell’Istituto di Medicina del Lavoro della Università di Sassari.

Nel 1984, l’Università di Genova affidò al prof. Zannini la cattedra di Medicina Subacquea ed Iperbarica, insegnamento inserito nel corso integrato di medicina e chirurgia d’urgenza e come insegnamento autonomo nella scuola di specializzazione in Anestesiologia e Rianimazione.
Nel 1990 la camera iperbarica dell’Ospedale San Martino di Genova venne sostituita da una struttura più moderna di oltre 15 mila litri, con ampi requisiti di sicurezza e meglio accessibile ai pazienti barellati. Con la nuova camera l’attività iperbarica proseguì in crescendo con circa tremila trattamenti all’anno e una intensa attività sperimentale.

Nel Marzo 1996 a Marsiglia il Prof. ZANNINI ha partecipato come relatore alla Second European Consensus Conference on Hyperbaric Medicine con una lettura dal titolo “L’ossigenoterapia iperbarica nella rieducazione funzionale dei paraplegici da malattia da decompressione”. Dalla conferenza sono state emanate le linee guida per il trattamento della patologia da decompressione ancora usate in tutto il mondo.

Il 3 maggio 2003 si è tenuto a Viareggio un convegno organizzato dalla Historical Diving Society (H.D.S.), sulla storia della medicina subacquea e iperbarica in Italia. La manifestazione è stata indetta anche per conferire un “Award 2003” al genovese professor Damiano Zannini con la seguente motivazione: “Tra gli iniziatori della Medicina Subacquea e Iperbarica in Italia, insieme al professor Molfino nel 1954 ha fondato e diretto il Centro di Medicina Iperbarica presso l’Ospedale San Martino. Ha modificato l’algoritmo haldaniano per il calcolo della decompressione creando il modello attualmente utilizzato nell’attività subacquea industriale, dai corallari e nei computer subacquei ricreativi. Ha studiato accuratamente la fisiopatologia degli incidenti da decompressione neurologici, producendo un efficace schema terapeutico diventato di uso comune”. La stessa società lo ha insignito del titolo di Socio Onorario.

Il 26.02.2011 è stato insignito del premio Duilio Marcante da parte della Commissione Attività Subacquee della UISP nell’ambito di una manifestazione organizzata dal Museo del Mare Galata di Genova.

Vorrei in conclusione poterlo ricordare in modo personale. Damiano Zannini dal 1985 in poi è stato per me un punto di riferimento insostituibile. Con l’amico Fabio Faralli lo abbiamo avuto come relatore della tesi di specializzazione in Medicina del Nuoto e delle Attività Subacquee sulle immersioni in saturazione e poi come consulente per la nostra attività di medici iperbarici militari. Un vero maestro sempre prodigo di consigli e suggerimenti che non rifiutava mai di dare, con la grande passione che nutriva per la medicina subacquea. Un genovese, uomo di poche parole, ma generoso come pochi. Mi ha dato appunti scritti a mano che ancora conservo gelosamente. Nella mia carriera professionale dire che sono stati preziosi è veramente poco e non rende l’idea di quanto mi siano stati utili. Addio Professore, un abbraccio commosso da un Suo allievo, con eterna ed imperitura gratitudine.

 

 

 

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