Inter nos – Intervista al collega, Dottor Roberto Ferani, responsabile del Centro Iperbarico di Zingonia

di Mariano Marmo

Il Centro di Medicina Iperbarica di Zingonia (BG) è fisicamente integrato nella struttura di Neuro-Riabilitazione del gruppo Habilita. Dispone di 3 Camere Multiposto DRASS e di una camera per le urgenze, ad apertura totale, abitualmente gestita come monoposto, nella quale possono essere trattati i pazienti più critici con monitoraggio ed assistenza respiratoria adeguati. 

D – Mi descrivi il Personale che lavora presso la struttura da te diretta?

R – Il Personale è inquadrato con contratto a tempo indeterminato, dipendente dalla struttura da personale dipendente da Cooperative e da liberi professionisti medici; è costituito da 3 tecnici iperbarici, da 2 infermieri professionali con le funzioni di accompagnare in camera iperbarica i pazienti e nell’attività ambulatoriale, coordinare l’attività quotidiana di accoglienza, gestione e medicazioni periodiche. Si intende riattivare prossimamente l’ambulatorio di vulnologia e medicazioni avanzate, per il quale sarà però necessario disporre di una figura infermieristica in più. Fanno parte della squadra di collaboratori 13 medici, dei quali 3 specialisti in Anestesia e Rianimazione, compreso il sottoscritto, con la qualifica SIMSI di esperti in Medicina Iperbarica; un Neurochirurgo specialista in Medicina Subacquea e referente per l’attività subacquea del centro, 10 medici con specialità diverse o non ancora specialisti, che si occupano della gestione in Camera dei pazienti. 

D – Quali sono le criticità che più avverti sull’organizzazione della tua attività lavorativa?

R – Purtroppo le risorse umane sono notevolmente diminuite negli ultimi anni e non solo per la pandemia. In particolare vi è carenza di Anestesisti che possano garantire, oltre al coordinamento dell’attività quotidiana, le reperibilità (H24) e i trattamenti dei pazienti critici. Infatti gli Anestesisti che escono dalle nostre Scuole di Specialità si orientano verso le altre branche (Anestesia, TI e Terapia del Dolore) e spesso non vengono nemmeno avvicinati alla Medicina Iperbarica. 

 

D – Quali le urgenze iperbariche più frequenti?

R – Le richieste più frequenti in campo di urgenze sono riportate di seguito (tra parentesi numero tot di pazienti trattati negli degli ultimi 5 anni, fino al 30/09/2021): Intossicazioni da CO (121), Crush Syndrome (35), Infezioni necrotizzanti comprese le sindromi del Fournier (13), incidenti da decompressione (10).

D – Se potessi essere ricevuto da un ipotetico interlocutore nel settore della Sanità Lombarda, quali suggerimenti daresti per migliorare l’aspetto assistenziale del settore?

R – La necessità di un coordinamento tra i centri Iperbarici della regione (Lombardia), già citata

  • La necessità di potenziare la collaborazione tra gli ambulatori di Vulnologia e l’attività di Medicina Iperbarica per ottimizzare i risultati di entrambe le attività di cura
  • La disponibilità di consulenze di specialisti soprattutto Ortopedici, Diabetologi e ORL che abbiano conoscenze di base di Medicina Iperbarica per le patologie di loro competenza, per una gestione coordinata Medico-Chirurgica-Iperbarica
  • Maggiore disponibilità di risorse per la ricerca
  • Maggiore collegamento tra le Scuole di Anestesia ed i Centri Iperbarici

D – Ed ora, come proposto sempre a tutti i colleghi intervistati, hai l’occasione di “sputare il rospo” o, se preferisci, di “vuotare il sacco”.

R – Quanto già riportato sopra rappresenta le nostre maggiori aspirazioni e richieste.

R – Grazie, e buon lavoro anche da parte nostra!

 

 

                                                                               
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