Klarida Hoxha, socia Simsi, eletta nel Consiglio Direttivo Nazionale AIUC

Dal 4 al 7 ottobre a Torino si è svolto il XIV Congresso Nazionale AIUC  – Associazione Italiana Ulcere Cutanee.

Abbiamo intervistato Klarida Hoxha, coordinatrice infermieristica del Centro Cure Ferite Difficili del Centro Iperbarico di Ravenna e docente per il corso ABC delle Lesioni Cutanee, che in occasione del Congresso è stata eletta nel consiglio direttivo nazionale AIUC.

Klarida, raccontaci quale è stato il tuo percorso formativo e professionale che ti ha portato a questo incarico e di cosa ti occupi ora.

Dopo la laurea in infermieristica ho subito iniziato a lavorare presso il Centro iperbarico Ravenna nel settore della cura delle lesioni cutanee e come assistente in camera iperbarica. Ho capito in breve tempo che il settore della vulnologia era quello che mi attirava di più e dove meglio potevo esprimere la mia professionalità. Per questo motivo ho subito iniziato e frequentato il Master di Vulnologia presso l’Università di Torino, diretto dal professor Elia Ricci. Il percorso è stato lungo ma molto costruttivo in quanto oltre la parte teorica, la possibilità di poter fare molta esperienza sul campo mi ha aiutato a crescere molto in fretta. L’aggiornamento continua quotidianamente in maniera autonoma in quanto un professionista non può e non deve mai pensare di aver già appreso tutto, nonostante i successi e riconoscimenti nel tempo, inoltre, ogni anno, seguo tutti i congressi e convegni sia a livello nazionale che a livello internazionale sia per quanto riguarda il settore delle lesioni cutanee che quello della medicina subacquea e iperbarica. Questi incontri sono molto importanti, non solo per gli aggiornamenti appresi, ma anche per creare connessioni di rete con i vari professionisti di settore. Sono in contatto infatti con molti medici e infermieri con i quali condivido esperienze, dubbi e consigli, come è già successo a marzo 2017 dove sono stata invitata a Londra in una riunione di opinion leaders provenienti da tutto il mondo (unica rappresentante italiana) organizzato dal Journal of Wound Care in collaborazione con alcune aziende, per effettuare un indagine riguardante la gestione del biofilm: è sempre un buon metodo di crescita.

Dal 2015 sono segretario dell’AIUC regionale, sezione Emilia Romagna e inoltre scrivo nel blog Esperti di Vulnologia dove oltre alla traduzione di molti articoli scientifici attuali, riceviamo anche molte richieste di consigli soprattutto da professionisti sanitari che si occupano di lesioni cutanee. È molto soddisfacente scoprire quante persone ci seguono e le statistiche del blog lo confermano ogni giorno. Attualmente mi occupo del coordinamento del personale infermieristico e tecnico (OSSS) relativamente alle attività ambulatoriali nel settore del wound care, all’​ interno del Centro Cura Ferite Difficili presso il Centro iperbarico di Ravenna. Facilito il lavoro del team nell’ ottica della medicina basata sui percorsi costruiti ad hoc per ogni paziente. Oltre a questo è mio compito anche gestire le risorse umane a me afferenti armonizzando l’attività lavorativa di infermieri, OSSS, operatori interni delle camere iperbariche, fisioterapisti, massofisioterapisti, logopedisti, podologi e altri professioni sanitarie, sia dipendenti della struttura che collaboratori in regime di libera professione valorizzando le attitudini personali, la costruzione e il mantenimento di una rete di relazioni aziendali esterne al servizio.

Quale è la tua visione e la tua prospettiva nel campo del Wound Care?

La mia visione e prospettiva del campo del wound care è molto influenzata dal modo in cui siamo abituati a lavorare nel quotidiano. L’infermiere ha una notevole autonomia che deve essere accompagnata da una approfondita e mirata preparazione. Come già succede in altri paesi l’infermiere è il responsabile del processo e collabora con le figure sanitarie in modo da conoscere ogni percorso del paziente, controllare, seguire e segnalare eventuali criticità, accompagna il paziente verso la guarigione, conosce i fattori che possono compromettere il raggiungimento degli obiettivi nella tempistica prestabilita così come l’utilizzo delle terapie aggiuntive in aiuto in caso di ritardo di guarigione. Mi rendo conto che per fare questo ci vuole il personale altamente specializzato e preparato ma questo è quello di cui attualmente abbiamo bisogno, soprattutto quando le risorse economiche sono limitate. I professionisti in grado di gestire il paziente in questo modo non solo giovano al paziente stesso ma è risultano essere anche un risparmio economico notevole fatto di appropriatezza delle cure e non di tagli.

Quale è la tua visione da consigliere nazionale e che progetti hai per questo nuovo e importante incarico?

Essere nel Consiglio Direttivo AIUC mi porta a rappresentare quello che nel mio piccolo ho sempre desiderato: essere parte attiva dell’Associazione Italiana Ulcere Cutanee (sede di incontro e di riferimento nazionale per tutti coloro che quotidianamente si impegnano ed affrontano la difficile problematica delle ulcere cutanee), della quale sono socia da quando ho deciso di intraprendere la carriera infermieristica. E’ un lavoro di team e di condivisione e come tale rappresenta quello che è la mission e la vision principale della società stessa: promuovere percorsi di formazione permanente sulle Lesioni Cutanee Croniche in grado di sviluppare competenze per rispondere ai nuovi bisogni degli utenti, dei territori e delle organizzazioni, facendo crescere la capacità di lavorare in modo integrato ed unitario; sensibilizzare l’opinione pubblica, le Amministrazioni ed i mezzi di informazione su tutte le problematiche connesse alle Lesioni Cutanee Croniche con particolare riguardo al riconoscimento dei diritti dei portatori di ulcere cutanee attraverso l’adeguamento alle possibilità di cura delle altre nazioni europee; sviluppare nuove ricerche atte a migliorare tutti gli aspetti a 360° riguardanti sia il paziente e la sua qualità di vita, sia gli operatori e i presidi utilizzati in ambito clinico.

Ringraziamo Klarida per la sua disponibilità e collaborazione e le facciamo un grande in bocca al lupo per questo nuovo importante incarico!

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