Seminario Diritto, Ambiente, Subacquea e Sicurezza. Genova, 29 novembre 2019

simsi-attività-subacquea

Appunti dottore Pasquale Longobardi
Seminario Diritto, Ambiente, Subacquea e Sicurezza. Genova, 29 novembre 2019
C. Spena “Visite mediche ed attività subacquea”

L’idoneità medica all’attività subacquea consente di rilevare eventuali patologie in essere e, magari, non conosciute dallo stesso subacqueo. E’ fondamentale la valutazione della capacità cardiopolmonare di eseguire lavoro (stima diretta del consumo di ossigeno o indiretta attraverso il Metabolic Equivalent of Task, MET). Un subacqueo per essere in grado di prestare soccorso a un infortunato deve essere capace di produrre 45 millilitri di ossigeno per chilogrammo per minuto (per un maschio di 30 anni, è ammessa la riduzione del 10-15% per un maschio di 50 anni e di un ulteriore 10% per le donne).

In UK su una analisi di 531 risposte a 1950 questionari è stato evidenziato che il 57% dei subacquei utilizza farmaci in prossimità della immersione (antipertensivi, altro). Il 22,8% dei subacquei che hanno risposto al questionario utilizza farmaci che possono avere impatto sulla performance subacquea (cannabis, altro).

Pasquale Longobardi “Gestione sanitaria del luogo dell’incidente alla Camera iperbarica”

Le raccomandazioni internazionali queste sono le procedure da seguire:

 

In caso di incidente da decompressione lieve (dolore muscoloscheletrico, eruzione cutanea, edema sottocutaneo, sintomi sistemici come la fatica che siano stabili o in miglioramento e in assenza di alterazioni neurologiche) può essere sufficiente contattare il medico subacqueo e sorvegliare l’infortunato per 24 ore.

Lo specialista medico subacqueo medico è lo specialista in medicina del nuoto e dell’attività subacquea o diplomato da Master universitario di 2° livello in medicina subacquea e iperbarica. (norma UNI 11366/2010).

La trasmissione dei dati tra i vari attori della catena del soccorso deve avvenire secondo un protocollo condiviso, come la Guidance 1 revisione 1 (2013) del Diving Medical Advisory Committee (DMAC) “Aide Mémoire for Recording and Trasmission of Medical Data to Shore”

Qualora la catena dei soccorsi sia efficace e il subacqueo sia trattato in camera iperbarica entro le sei ore, I risultati attesi sono la risoluzione del dolore entro una mediana di 2,5 ore e del deficit motorio entro una mediana di 30 ore (i dati reali evidenziano che la sofferenza midollare richiede in genere un mese per il miglioramento)

Guy Thomas, Chiara Ferri “Ossigeno terapeutico, nuove disposizioni normative”

DAN offre un servizio di service per l’ossigeno terapeutico che segue quando deliberato nel DLgs 24 aprile 2006 (Direttiva EU 2001, modificata nel 2003). La nota AIFA 20.06.17 richiede che le bombole debbano essere di proprietà della Ditta autorizzata che è responsabile della sua gestione e manutenzione. DAN Europe è stato accreditato dal Ministero della Salute come broker farmaceutico, si approvvigiona da Ditte autorizzate e fornisce ossigeno al laico previa formazione e seguendo a distanza la gestione dell’incidente subacqueo. Il laico, adeguatamente formato, può somministrare ossigeno all’infortunato in attesa di arrivo del soccorso sanitario (circolare Ministero Salute, sentito il Consiglio Superiore di Sanità, del 2012). DM 146 del 29.07.xx prevede l’ossigeno normobarico a bordo dei natanti in appoggio all’attività subacquea.

Cosima Capone, Roberta Ampollini psicologhe MMI “Subacquea sicura e consapevole, quando la mente elude la norma”

La mente è come un paracadute, funziona quando è aperto (Einstein). Nell’attività subacquea, specialmente durante la discesa, la mente umana perde il contatto con i riferimenti abituali della vita sulla terraferma. E’ importante, nei corsi subacquei, introdurre la materia della psicologia per la comprensione di come la mente tende ad eludere la norma ed evitarlo ai fini della sicurezza. In caso di incidente, le sommarie informazioni acquisite nella immediatezza dell’evento sono importanti perché riportano le percezioni di chi sia stato coinvolto.

Giampaolo Trucco “Norme per le immersioni militari”

La sicurezza ha quattro componenti. 1) componente culturale. L’immersione è libera (“te la senti?”), va pianificata, è necessaria la idoneità medica, l’adeguato brevetto, essere in efficienza fisica e addestrato. 2) componente procedurale. Vanno rispettati i limiti del brevetto, l’apparecchiatura deve essere adeguata, efficiente e vanno rispettati i limiti della stessa (per esempio: limiti consentiti dalla miscela respirata). 3) componente della pianificazione. Conoscenza del sito di immersione. Verifica delle condizioni meteo. Supporto alle immersioni (per esempio, natante di appoggio). Comunicazioni. Attività post-immersione (per esempio: spostamento in alta quota dopo l’emersione). 4) Componente normativa. DM 25.06.84 brevetto miliare di Operatore subacqueo; SMM-IS 150 sui requisiti fisici e sensoriali dei vari corpi, ruoli, categorie, qualificazioni, specialità della Marina Militare; SMM 06 (2017, in fase di approvazione la revisione 2019) “Norme per le immersioni” e altre norme. Le leggi dello Stato generano le norme delle Forze armate e quelle sulla sicurezza del lavoro. L’atteggiamento è dinamico: leggi e norme sono in costante evoluzione. In Marina Militare operano Palombari (300 metri), Incursori (15-40 metri), Sommozzatori (40/60 metri), OSSALC. La formazione (abilitazione) è presso il ComSubIn in Le Grazie (SP). L’obiettivo è che, in ambito militare, si parli un linguaggio comune che agevoli la sicurezza.

Giovanni Cozzi “Norme tecniche e standard di sicurezza”

Gli standard facilitano il controllo delle procedure a tutela del subacqueo ricreativo. Si fa riferimento alla ISO29990/2010 servizi di formazione, in generale. UNI EN ISO 24801 immersione ricreativa. UNI EN ISO 24802 istruttori e guide subacquee. UNI EN ISO 24803 fornitori di servizi per la subacquea ricreativa (diving center), è scaricabile dal web al costo di €35). Esempio: valutazione del rischio da parte del fornitore del servizio (moto ondoso, altro); immersioni guidate o assistite. La Guardia costiera chiede la lista di imbarco. Tenere a bordo le procedure di gestione delle emergenze. Dichiarare che il Diving center rispetta la UNI EN ISO 24803.

Luisa Cavallo “Notizia di reato e azione penale a seguito di incidente subacqueo”

Art 330 CPP il PMe la PG prendono notizie di reato di propria iniziativa o trasmesse a norma art 331 denuncia da pubblico ufficiale o ispettore pubblica sicurezza.; art. 333 denuncia da parte di privati; art 334 referto; art 336 querela. Art 347 CPP obbligo di riferire notizie di reato. Art 348 CPP assicurazione delle fonti di prova. Art. 350 CPP sommarie infomazioni dalla persona nei cui confronti vengono svolte indagini. Art 351 CPP Altre sommarie informazioni. Art 352 CPP perquisizioni. Art 354 accertamenti urgenti.

E’ complicato svolgere indagini quando non sia possibile rilevare informazioni relative all’incidente per ricostruire i fatti.

Art 2050 CC Chi cagiona danno nello svolgimento di attività pericolosa per sua natura o per i mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento

Art 40 comma 2 CP Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo.

Cassazione Penale Sezione IV,n.24201 de 25.01.2006 L’istruttore che organizzi una immersione è titolare di una posizione di garanzia nei confronti dei partecipanti. Obbligo di protezione (preservare il bene protetto secondo quanto farebbe il modello di riferimento), di controllo (neutralizzare fonti di pericolo che possano minacciare il bene protetto. Cassazione Penale Sezione IV n. 16761/2010 caso Sarno), prevedibilità ed evitabilità

Thomas Tiefenbrunner “Esiste una legge sulla subacquea ricreativa?”

La responsabilità penale non può essere trasferita ad altri, a differenza della responsabilità civile. Art. 43 CP II comma (distinzione tra azione dolosa e colpa). E’ doloso [c.p. 133], o secondo l'intenzione, quando l'evento dannoso o pericoloso, che è il risultato dell'azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l'esistenza del delitto, è dall'agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione1. E’ preterintenzionale, o oltre l'intenzione, quando dall'azione od omissione deriva un evento dannoso o pericoloso più grave di quello voluto dall'agente [c.p. 571, 572, 584]. E’ colposo, o contro l'intenzione, quando l'evento, anche se preveduto [c.p. 61, n. 3], non è voluto dall'agente e si verifica a causa di negligenza o imprudenza o imperizia2, ovvero per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline3 [c.p. 259, 326, 335, 350, 365, 387 , 391, 449, 450, 451, 452, 500, 527, 589, 590]. La distinzione tra reato doloso e reato colposo, stabilita da questo articolo per i delitti, si applica altresì alle contravvenzioni, ogni qualvolta per queste la legge penale faccia dipendere da tale distinzione un qualsiasi effetto giuridico [c.p. 660]. Nell’attività subacquea è più probabile l’evento colposo.

(1) Vedi gli artt. 43 e 134, R.D. 18 giugno 1931, n. 773, di approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; l'art. 9, primo comma, L. 18 aprile 1975, n. 110, sul controllo di armi, munizioni ed esplosivi.

(2) Imprudenza, negligenza, imperizia sono valutate in base al modello di agente per valutare la prevedibilità ed evitabilità dell’evento.

(3) La colpa specifica è per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini, discipline.

Esiste il caso fortuito, si basa sulla valutazione della diligenza (per esempio, discesa lungo la cima con incidente causato dalla rottura dell’anello che lega la cima alla superficie).

Tra i comportamenti corretti c’è la somministrazione di un consenso informato correttamente pianificato.

Nel video è rappresentato un incidente da decompressione occorso a un subacqueo di 50 anni dopo una immersione a 40 metri per 20 minuti.

Lui era stanco e sonnolento (aveva viaggiato durante la notte precedente l'immersione). Alla emersione lamenta dolore alla schiena e pesantezza alle gambe. Nel sospetto di incidente da decompressione midollare è stato posto in posizione orizzontale, protetto dal freddo (metallina) ed è stato somministrato ossigeno normobarico e aspirina (quest'ultima per quanto personalmente perplesso, fa parte delle raccomandazioni internazionali aggiornate al 2018).


Nel video c'è la attivazione e comunicazione tra i vari anelli della catena di soccorso: Guardia costiera. Dipartimento Emergenza (numero unico in Europa 112 , in Italia spesso è ancora il 118), Centro iperbarico.

La comunicazione deve avvenire seguendo un questionario condiviso. Negli appunti dell'evento, il dottore Pasquale Longobardi raccomanda di seguire le indicazioni della nota 01 del Diving Medical Advisory Committee (http://www.dmac-diving.org/guidance/DMAC01.pdf)


Nel video c'è il soccorso al subacqueo infortunato e il trasferimento al Centro iperbarico, tramite ambulanza ed elicottero (questo è preferibile che voli entro l'altezza di 150 metri e non oltre i 300 metri).

All'arrivo al Centro iperbarico il subacqueo infortunato riceve le informazioni utili sulla terapia alla quale sarà sottoposto (2,8 bar o 18 metri)

Condividi: