OTI nel trattamento della persistenza della sindrome post concussiva

ossigenoterapia-iiperbarica

Interessate trial randomizzato controllato che valuta l’efficacia dell’Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) nel trattamento della persistenza della sindrome post concussiva (persistent postconcussion syndrome) sviluppata dopo trauma cranico lieve (mild traumatic brain injury).

I dati epidemiologici evidenziano che annualmente negli USA circa 4 milioni di persone va incontro ad un trauma cranico lieve.

L’incidenza dello sviluppo di questa patologia dopo trauma cranico lieve si aggira fra il 15% fino al 55% in quei soggetti dove, a seguito del trauma, vi è stata perdita di coscienza; inoltre, se la sintomatologia perdura per più di 3 anni è da considerarsi permanente. Stando quindi a questi dati lo sviluppo di questa sindrome non è assolutamente raro e ha un forte impatto sociale ed economico.

I sintomi prevalenti sono: debolezza/astenia, sonnolenza, mal di testa, vertigini, irritabilità, ansia/depressione, cambi di personalità ed apatia; gli approcci terapeutici, con qualche evidenza di efficacia, sono sia sull’approccio psicologico/psichiatrico, sia farmacologico. 

Questo studio ha paragonato, tramite numerosi test validati, 63 pazienti divisi in gruppo di studio, che ha eseguito 40 sedute OTI a frequenza quotidiana su 5 giorni su 7 a 150 kPa per 60 minuti, e gruppo di controllo riscontrando un miglioramento significativo nel gruppo trattato con OTI. Il gruppo controllo ha poi effettuato esso stesso il ciclo OTI beneficiando esso stesso dei miglioramenti dimostrati nel primo gruppo trattato.

Gli effetti avversi sono stati lievi e transitori, confermando la sicurezza di OTI.

Gli autori affermano che I pazienti trattati, con una media temporale di 4,6 anni dal trauma cerebrale lieve trattati con OTI hanno mostrato miglioramento della sindrome di cui erano affetti con miglioramento delle funzioni cognitive (memoria, velocità di processazione delle informazioni, dei sintomi depressivi ed ansiosi, della qualità del sonno e della qualità della vita rispetto al gruppo controllo.

Questi benefici si sono riscontrati anche nel Gruppo controllo quando è stato sottoposto allo stesso percorso OTI. Gli stessi concludono sostenendo che OTI possa essere una valida opzione terapeutica in questo tipo di pazienti.

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