1982 | ARPA | DONATELLA | Relatore | Medico chirurgo | Radioterapia. IRCCS Istituto Ricerca Studio Tumori (IRST)
Oncologia. Risultati preliminari di uno studio innovativo su pazienti affetti da recidiva di glioma alto grado, svantaggiato per sopravvivenza e possibilità terapeutiche, con OTI + radioterapia (Tomoterapia , con una schedula di frazionamento alterata in 3 – 5 frazioni) per migliorare sopravvivenza e controllo locale di malattia. Tra i modificatori dell’ipossia cellulare, l’ossigenoterapia iperbarica(HBO) ha dimostrato avere l’effetto più pronunciato. |
1979 | BONDIOLI | ELENA | Relatore | Biotecnologo | Direttrice Banca della Cute, Centro Ustioni, Ausl Romagna
Medicina Rigenerativa. Sinergia fra OTI con i prodotti della Ingegneria Tissutale e le Cellule staminali multipotenti ricavate dal Paziente e/o Fattori di crescita piastrinici (Plasma Ricco di Piastrine, PRP), ponendo il Paziente come attore principale in un disegno terapeutico individuale, multidisciplinare, efficace, sicuro e sinergico. l’OTI promuove i processi di riparazione cellulare contrastando l’ipossia tissutale, riattiva e richiama le cellule staminali trapiantate, promuovendo l’angiogenesi e la sintesi di nuova matrice extracellulare. |
1990 | DI PUMPO | FABIO | Relatore | Medico chirurgo | Marina Militare
Subacquea. Innovativo metodo di misurazione della saturazione di ossigeno dell’emoglobina in un subacqueo in immersione con autorespiratore a riciclo (rebreather) al fine di ridurre al minimo il rischio di eventi avversi imputabili all’ipossia. L’obiettivo è lavorare direttamente sul subacqueo, indipendentemente dall’attrezzatura, per il controllo della fitness del subacqueo in real time. |
1981 | GIANNARZIA | EMILIO | Relatore | Medico chirurgo | Anestesia e Rianimazione, Marina Militare
Subacquea. Revisione letteratura per individuare protocolli, soluzioni per trattare le emergenze mediche cardiologiche, come già si fa per quelle tecniche, al fine di riempire il vuoto normativo, dottrinale e procedurale. |
1977 | GIORGI | CARLOTTA | Relatore | Biotecnologia | Università di Ferrara, professore associato
Fisio-Patologia. Presenta i risultati di studi sperimentali, con camera iperbarica da laboratorio, sull’identificazione dei pathways molecolari che permettono ai mitocondri di fungere da decoder dei segnali di stress per codificarli in segnali di vita e di morte. Viene ipotizzato come questi meccanismi vengano alterati in contesti patologici. |
1977 | GIORGI | CARLOTTA | Relatore | Biotecnologia | Università di Ferrara, professore associato
Oncologia. L’attivazione del complesso multiproteico NLRP3 inflammasoma, induce una risposta infiammatoria sistemica mediante il rilascio di potenti citochine pro-infiammatorie quali l’IL-1 beta (IL-1b) e la IL- 18. Sembra avere un ruolo nella carcinogenesi. I risultati preliminari delle ricerche effettuate dal nostro Laboratorio evidenziano che l’OTI inibisca l’attivazione dell’NLRP3 mediata dalla Radioterapia (RT), migliorando quindi gli effetti della RT sopprimendo le citochine del microambiente tumorale. |
1980 | HOXHA HOXHA |
KLARIDA | Relatore | Infermiere | Diploma in Riparazione Tessutale. Consiglio direttivo nazionale Associazione Italiana Ulcere Cutanee. Consiglio direttivo SIMSI. Coordinatrice infermieristica.
Riparazione tessutale. Hoxha è stata membro del panel internazionale che ha definito il documento di posizionamento sulla proceduraTIMERS (2019). Ha introdotto (innovazione) la OTI tra le terapie appropriate per la cura delle lesione di difficile guarigione (nella fase I infezione, infiammazione e nella fase R medicina rigenerativa). L’azione è stata rilevante per diffondere l’utilizzo corretto e i benefici dell’OTI nel mondo delle lesioni cutanee che tiene in poca considerazione tale terapia. |
1976 | LI VOLTI | GIOVANNI | Relatore | Medico chirurgo | Università di Catania
Epigenetica (OTI / subacquea). Sia l’ossigeno iperbarico che l’apnea modificano significativamente l’espressione di numerosi miRNA causando dei cambiamenti del fenotipo cellulare. |
1987 | MORCIANO | GIAMPAOLO | Relatore | Biologo | University of Ferrara and GVM Care & Research · Morphology, Surgery and Experimental Medicine. Postdoctoral Researcher (PhD)
Fisiopatologia. Presenta i risultati studi di laboratorio sul danno da riperfusione traslando la tematica nel cuore ischemico con richiami al ruolo dell’ossigeno e la sua tossicità nella ischemia/riperfusione. La linea di ricerca sta portando all’individuazione di nuovi bersagli farmacologici (proteine che costituiscono e modulano il Permeability Transition Pore, PTP) e nuovi composti (coperti da brevetto) utili nel ridurre significativamente il danno da riperfusione in vitro e in modelli animali di piccola taglia. Attualmente sta raccogliendo dati sul loro effetto anche in animali di grossa taglia in collaborazione con il CNR di Pisa, step essenziale per futuri studi nell’uomo. l’OTI ha effetti benefici su (quasi) tutti i determinanti che portano all’apertura del PTP e al danno mitocondriale e l’innovazione consiste nel fatto che l’OTI potrebbe essere utilizzata per contrastare gli effetti negativi dovuti a eventi ischemici. |
1988 | RAVAEI | AMIN | Relatore | Medico chirurgo | Università di Ferrara, Dipartimento di Genetica. Postdoctoral Researcher (PhD)
Subacquea. Immersion Pulmonary Edema (IPE) occurs during diving and swimming with an approximate incidence of 1.1%. Genetic as the first line architect could shed light on this responsivity and versatility that due to condition/environment-dependent occurance of IPE compared to other disorders such as congenital ones is understudied. The presentation will be on genetic polymorphisms that could affect the circulatory system. At the end, the audience will have information regarding some hemodynamic related genes, their structure, function, polymorphisms, risk alleles and their consequences that will deliver the translational message that how the genotype of an individual could increase the risk of developing IPE and further will contribute to establishment of a mentality that applying genetic screening before a doubtful condition could avoid serious problems. |
1989 | BISSONI | CHIARA | Poster | infermiere | Diploma in Riparazione Tessutale. Coordinatrice Regione Emilia Romagna della Associazione Italiana Ulcere Cutanee.
Riparazione tessutale. Serie di 15 casi clinici. E’ stata applicata e validata una innovativa scala di valutazione dei segni locali e sistemici di infezione utilizzando un punteggio clinico tra 0 e 9 identificando: febbre, calore, eritema perilesionale, dolore ed essudato purulento Nel 93,3% dei casi le lesioni trattate con la medicazione a base di Rigenase® e poliesanide all’0,1% hanno manifestato una regressione dei segni e sintomi di contaminazione batterica locale, evitando l’evoluzione verso l’infezione conclamata. Inoltre nel 66,6% si è ottenuta la riduzione della dimensione della lesione e nel 54% un miglioramento del Wound Bed Score (WBS). Nel complesso, la medicazione ha avuto un impatto positivo sul controllo della carica batterica e nel processo di guarigione delle ferite. |
1991 | BORRINI | GIULIA | Poster | medico chirurgo | Neurologia. Caso clinico (Parkinson) con enfasi sulle alterazioni del sonno e del ritmo sonno-sveglia. I disturbi del sonno e i disturbi circadiani sono collegati a condizioni patologiche spesso in comorbidità nel morbo di Parkinson, tra cui il declino cognitivo, il deterioramento della memoria e la neurodegenerazione. Queste alterazioni possono trarre beneficio dall’OTI, impattando favorevolmente sul decorso della malattia. |
1988 | PAGANINI PAGANINI |
MATTEO | Poster | medico chirurgo | medicina urgenza e emergenza.
Subacquea. Risultati di due esperimenti eseguiti su apneisti. L’unicità di questi esperimenti è rappresentata dal fatto che i prelievi di sangue arterioso su arteria radiale sono stati effettuati soprattutto a -42 metri, profondità mai raggiunte in esperimenti simili. Si è potuto chiarire che le variazioni più importanti riguardano la pressione parziale di ossigeno (PaO2) mentre la PaCO2 non subisce grosse variazioni. L’aumento predetto di PaO2 in profondità non si verifica in tutti i soggetti, probabilmente perché in alcuni si verificano atelettasie polmonari che impediscono ai gas di disciogliersi nel sangue. A fine immersione, sono stati riscontrati valori di PaO2 estremamente critici (minimo: 18 mmHg) ma senza sintomi, dimostrando sia quanto apnea allenati possano tollerare ipossie estreme sia il nesso con la sincope da risalita. Queste scoperte aprono a ulteriori indagini future per scoprire nessi clinici specie con la medicina di area critica. |
1988 | PAGANINI | MATTEO | Poster | medico chirurgo | medicina urgenza e emergenza.
Odontoiatria. Caso clinico di grave periodontite trattato con successo grazie all’OTI usata sia in pretrattamento sia in trattamento dopo l’intervento odontoiatrico. Assieme ad una revisione della letteratura attuale, che permette di chiarire le basi molecolari e la traslazione di quanto finora noto dalla fisiopatologia alla clinica, questo caso ci permette di riaprire la discussione sulle indicazioni cliniche dell’OTI nelle patologie odontoiatriche in cui sia coinvolta l’infiammazione e la rigenerazione ossea. |
1983 | SCHIAVO | SIMONE | Poster | medico chirurgo | anestesia e rianimazione
Riabilitazione. Durante la fase cronica dello stroke, il recupero funzionale può essere stimolato sia da un programma di riabilitazione comprensivo di esercizi motori e di mental imagery, sia da OTI. La nostra ipotesi è che l’aggiunta di OTI alla riabilitazione possa creare, nel sistema nervoso centrale, un ambiente fisiologico che migliora i processi di neuroplasticità durante la fase cronica dello stroke. Di conseguenza, il nostro obiettivo è stato di verificare la fattibilità e la sicurezza degli effetti additivi di OTI alla riabilitazione e di derivare stime preliminari di efficacia post-stroke valutando outcome clinici. L’innovazione consiste nella considerazione che nessuno studio in letteratura ha studiato gli effetti complementari di OTI alla riabilitazione fisica. Il nostro studio ha dimostrato che l’associazione di OTI ad un programma riabilitativo motorio e mentale sia un approccio fattibile e sicuro; inoltre, questa combinazione ha mostrato trends di miglioramento funzionale. |
1992 | PERRECA | FABIANA | Poster | medico chirurgo | Riparazione tessutale. Serie di 15 casi clinici. Utilizzo del laser CO2 per il debridement delle lesioni cutanee refrattarie a precedenti teniche di pulizia chirurgica o con forte dolore per altre tecniche di debridment. L’innovazione consiste nell’associazione tra il dispositivo medico e la OTI. Il dispositivo, tramite la potenza elevata per breve durata dell’impulso, rimuove fibrina, tessuti necrotici e biofilm. Inoltre permette la biostimolazione del letto della lesione in sinergia positiva con l’OTI. L’ossigeno iperbrico facilita la neovascolarizzazione e lacolonizzazione delle cellule staminali vasogenetiche e riparatrici nel letto della lesione. |
SIMSI è felice che al premio abbiano concorso sedici relazioni di estremo interesse presentate da relatori under 46 anni. I premi SIMSI hanno l’obiettivo di incoraggiare la ricerca di alto profilo che portino novità nel settore.