E’ stato recentemente pubblicato un’interessante articolo (prospettico, randomizzato, controllato, doppio cieco) sul uso di OTI nel recupero da incidenti muscolari in atleti di elitè.
I due gruppi di 21 e 20 atleti sono stati trattati con 10 sedute di OTI a 2,5 ata con respirazione di ossigeno al 100% (gruppo di studio) e 1,3 ATA con respirazione di aria (gruppo controllo) per la durata di 100 minuti.
Sono stati misurati, su sangue venoso, al tempo zero, cinque, al termine delle 10 sedute e dopo due settimane urea nitrogen (BUN), creatinfosfochinasi (CK), lattati (LT), glutamic oxaloacetate transaminase (GOT), e mioglobina (MB).
Ulteriormente gli atleti hanno compilato un questionario validato BPI (Brief Pain Inventory) sull’intensità del dolore e sull’impatto del dolore e sullo stato emotivo, somministrato al tempo zero e dieci.
I risultati di questo studio hanno mostrato come vi sia stato un miglioramento significativo del BPI nel gruppo di studio e un miglioramento degli enzimi CK, GOT e MB, non riscontrato nel gruppo di controllo. Gli autori concludono che OTI possa favorire un precoce recupero dopo i traumi muscolari legati all’attività fisica negli sportivi di elitè.