Prof. Giuliano Vezzani, Docente ac. presso il corso del Master in Medicina Subacquea ed Iperbarica all’Università di Padova e Presidente dell’A.S.P.A.T.I., associazione che include oltre ai pazienti trattati in iperbarismo, anche i loro familiari, medici ed infermieri che si occupano di ossigenoterapia iperbarica.
Alacre ricercatore, Giuliano Vezzani rappresenta una aristocratica figura di cultore della nostra materia.
D – Mi descrivi il Personale che lavora presso la struttura che hai diretto?
R – Ho diretto dal 1989 fino al 2012 il centro iperbarico annesso alla U O di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Vaio Fidenza Asl Parma. Il personale era composto da infermieri che provenivano dalla terapia intensiva ed avevano sostenuto un corso preparatorio a Zingonia
D – Quali sono le criticità che più hai avvertito sull’organizzazione della tua attività lavorativa?
R – Non ricordo criticità particolari. Vi era grandissima motivazione nel partecipare all’inizio di una attività che fino ad anno prima era ‘follia sperare’.
D – Quali le urgenze iperbariche più frequenti?
R – La vicinanza della terapia intensiva e la medesima direzione primariale, favoriva l’arrivo di pazienti con patologie acute in primis intossicazione da monossido di carbonio e quindi gravi infezioni necrosanti acute dei tessuti molli
D – Se potessi essere ricevuto da un ipotetico interlocutore nel settore della Sanità della Regione quali suggerimenti daresti per migliorare l’aspetto assistenziale del settore?
R – Meno favoritismi politici……
D – Ed ora, come verrà proposto ai prossimi intervistati, hai l’occasione di “sputare il rospo” o, se preferisci, di “vuotare il sacco”.
R – Caro Mariano, i rospi li ho tirati fuori quando ero in ospedale e…ormai sarebbe inutile dire quali.
Ciao e grazie per aver voluto il parere di un vecchio pensionato.
Grazie a te nostro caro Giuliano