Bennett ed Elliott’s “Physiology and Medicine of Diving” è la Bibbia per chi si occupi dell’attività subacquea lavorativa, frutto della abilità e competenza degli Autori. David Hellen Elliott non c’è più. Martedì 18 gennaio 2022, all’età di 89 anni, è morto ad Haslemere in Inghilterra.
Il professor David Hallen Elliott nacque nel 1932. Nel 1956 si laureò in medicina presso il St. Bartholomew’s Hospital Medical College. Dopo i suoi primi anni di attività clinica, si arruolò come ufficiale medico della Royal Navy. Negli anni ’60 e ’70 ebbe modo di perfezionare la sua esperienza in medicina subacquea durante il servizio presso l’Istituto di Medicina, il Laboratorio di Fisiologia della Royal Navy e l’Unità di immersioni sperimentali dell’Ammiragliato.
Come medico e ricercatore ha avuto un ruolo essenziale in molte operazioni di saturazione in aria ed eliox. Prestò servizio come ufficiale medico a bordo della nave HMS Reclaim della Royal Navy idonea alle immersioni in saturazione.
Nel 1969, il fisiologo Peter Bennett e lo stesso David Hallen Elliott realizzarono il progetto di condividere le loro conoscenze ed esperienze pionieristiche attraverso la pubblicazione del libro “Physiology and Medicine of Diving” che divenne rapidamente e rimane il riferimento definitivo per la nostra specialità. David è l’autore di numerosi capitoli delle quattro edizioni co-edite. Alle recenti edizioni del libro hanno contribuito i professori Enrico M Camporesi, Presidente del Comitato scientifico SIMSI e Gerardo Bosco, Presidente SIMSI 2020-2022 con il capitolo “Ventilation, Gas Exchange and Exercise under Pressure”. Sebbene David H Elliott sia stato principalmente un clinico, ha contribuito a far progredire la conoscenza della fisiopatologia degli incidenti da decompressione collaborando attivamente alla ricerca sugli animali condotta con Fred Bove e John Hallenbeck presso l’Istituto di ricerca medica della Marina degli Stati Uniti d’America.
Nel 1976, dopo essersi ritirato dalla Marina, il Prof. Helliot diventò responsabile medico della Shell Petroleum UK, intraprendendo una carriera civile dedita alla sorveglianza sanitaria e alla tutela della sicurezza del lavoratore dell’industria offshore, in particolare dell’operatore tecnico subacqueo in saturazione. La sua influenza portò la Shell a sponsorizzare il Corso Avanzato in Medicina Subacquea che l’Università di Aberdeen gestì in collaborazione con l’Aberdeen Medical Center consentendo a molti medici di avvicinarsi all’intrigante mondo delle immersioni per lavoro. Nel 1973 fu il primo Presidente del gruppo medico dell’European Diving Technology Committee (EDTCmed) collaborando con i dottori Jurg Wendling e Tor Nome alla pubblicazione del manuale “Medical Assessment of Working Divers” che, pur essendo attualmente in revisione, è ancora importante riferimento per le visite mediche di idoneità all’attività subacquea. Nel 1978 contribuì a fondare il DMAC e, dal 1981 al 1990, ne è stato Presidente. Dal 1993 lo scrivente, in veste di Vice Presidente SIMSI. collaborò con David H Elliott nel gruppo EDTCmed dove ancora ne faccio parte nel Consiglio Direttivo. Dal 2005 a oggi, collaborai con Lui in veste di membro del DMAC.
Nel 1989 dopo essersi ritirato in pensione, il Prof. Helliott David è stato nominato Professore di Medicina del Lavoro presso il Robens Institute of Health and Safety della Università del Surrey, posizione che gli permise di continuare a contribuire al nostro campo come autore, educatore e membro di vari comitati consultivi. Nel 2005 David H Elliott gestì l’accreditamento DMAC come livello 2 (Diving Medicine Physician, DMP) del Master Universitario di secondo livello in medicina subacquea e iperbarica “Piergiorgio Data” della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. In qualità di subacqueo ricreativo, la Sua modestia gli faceva dichiarare con orgoglio di possedere solo la qualifica di livello base “quanto basta per caricare le bombole in tutto il mondo“. In realtà i brevetti in suo possesso rivelano che era formato come subacqueo sminatore, per le immersioni con autorespiratore ad ossigeno a circuito chiuso fino a 9 metri (30 fsw), con rebreather semi-chiuso ad aria arricchita in ossigeno (“nitrox”) fino a 42 metri (140 fsw), per le immersioni profonde fino a 54 metri (180 fsw) e con eliox fino a 152 metri (500 fsw).
Chi abbia servito in Marina può salutare il comandante medico David Hallen Elliott come colui che ha recentemente “attraversato la battigia della vita verso il mare dell’aldilà” (“crossing the sandbar out into sea”). Rimane in noi il suo contributo gentile, perspicace e prezioso. Ci piace salutare David con il suo stesso saluto di commiato dal DMAC (2017): “Auguri a tutti con l’auspicio che gli esiti delle bolle, da voi subite negli anni, rimangono per sempre in silenzio” (“Best Wishes to All, and may sequelae from your own bubbles remain forever silent”).
Pasquale Longobardi