Master di II livello in Medicina Subacquea e Iperbarica “Piergiorgio Data”: Intervista al Prof. Vincenzo Lionetti  

Il Master di II livello “Piergiorgio Data” in Medicina Subacquea e Iperbarica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, organizzato in collaborazione con l’istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa, è giunto alla sua settima edizione: inizierà a febbraio 2018 e terminerà a gennaio 2020, con una durata complessiva di 620 ore.

Abbiamo intervistato il Prof. Vincenzo Lionetti, professore associato in anestesia e rianimazione all’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e direttore del Master in Medicina Subacquea e Iperbarica “Piergiorgio Data”.

Prof. Lionetti, come è articolato il Master di II livello in Medicina Subacquea e Iperbarica della scuola superiore Scuola superiore di Pisa?

Il master in Medicina Subacquea e Iperbarica inizierà a febbraio 2018 e terminerà a gennaio 2020, con una durata complessiva di 620 ore. È organizzato in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa e, oltre alle ore di lezione, ci saranno delle ore dedicate ad attività seminariali. Inviteremo speaker di fama internazionale: ospiti di grande blasone, capaci soprattutto di portare quelle che sono le conoscenze attuali, perché alla fine bisogna sempre guardare al futuro, garantendo innovazione e progresso, ma senza dimenticarsi di tenere “la mano attaccata alla boa del passato”.
Grazie a questi seminari gli allievi avranno la possibilità di incontrare personalmente autorevoli esponenti del mondo della ricerca. La chiave di volta di questo master è proprio l’intimo contatto con la ricerca, non si può formare senza testare: chi ha “le mani in pasta” può essere sicuramente più bravo nel fare formazione in questo ambito.

È l’unico a master, in Italia, a durata biennale questo perché vogliamo garantire un alto livello di formazione dando anche una certa libertà operativa agli allievi: in questa ultima edizione che si sta per concludere abbiamo avuto molti anestesisti e rianimatori e siamo consapevoli di quanto questi medici possano essere impegnati. Per questo abbiamo cercato un compromesso fra la vita dell’allievo e la profondità e completezza del corso formativo educativo: garantendo un corso biennale, diamo la possibilità all’allievo di organizzare al meglio il suo calendario e riuscire a seguire con maggiore tranquillità le lezioni.

Il master si articola in due parti: la prima prevede una parte formativa, propedeutica, relativa alle nozioni di base che un futuro medico subacqueo e iperbarico deve possedere; non soltanto fisiologia e fisiopatologia associate all’ambiente subacqueo o alla camera iperbarica, ma anche nozioni di ingegneria e di fisica, per capire gli strumenti che vengono utilizzati in questi ambienti.
Successivamente, questa fase propedeutica, darà spazio alle fasi applicative specialistiche dedicate a queste due materie con una parte teorica e una pratica. Per la parte di Medicina Iperbarica verranno organizzati degli stage formativi presso strutture di alta specializzazione, pubbliche e private convenzionate. Invece per la parte Subacquea saranno organizzate una serie di missioni/immersioni presso località di mare, belle anche dal punto di vista dei fondali, dove gli allievi si troveranno direttamente sul campo a contatto diretto con l’ambiente applicativo.

È prevista inoltre una sezione sulla prima emergenza in mare e sul trattamento dei gas ad uso medicale che risultano essere fondamentali per il medico che si dedica a questo ambito, che è sempre più critico e allo stesso tempio poco conosciuto.

Il Master cura inoltre anche gli aspetti in ambito legale, economico e assicurativo, proprio per formare gli allievi su quelli che sono i principi fondamentali della legislazione nazionale e internazionale applicati alla medicina subacquea e iperbarica.

Il corso rilascia una serie di certificazioni internazionali, come quella del Diving Medical Advisory Committee (DMAC) e quella dello European Diving Technology Committee (EDTC) che riconoscono il master come un corso di alta qualità, in accordo con i criteri con la European Committee for Hyperbaric Medicine (ECHM).

Quali sono le novità di questo master?

Quest’anno il Master “Piergiorgio Data” ha due importanti novità.
Rispetto agli anni precedenti abbiamo inserito la possibilità di potersi formare mediante un approccio e-learning, attraverso delle lezioni offerte su una piattaforma elettronica, per rendere il master più vicino alle necessità degli allievi che arrivano da tutta Italia.
Questa decisione è frutto di una serie di indagini che sono state eseguite fra i frequentatori dei master, che mostravano delle difficoltà legate alla frequenza.
Cerchiamo di garantire un ottimo livello di formazione basata sempre di più sull’evidenza ma allo stesso tempo cerchiamo anche di mettere l’allievo nelle migliori condizioni per poterne usufruire. Questo non significa snaturare il master, in quanto si tratta di un numero limitato di ore, ma è molto importante per garantire una più agevole frequenza.

La seconda novità è un percorso internazionale esclusivamente in lingua inglese, riservato a 10 medici, e interamente in modalità e-learning. È un percorso che in fase di test, limitato ad un numero ristretto di medici, che è stato possibile grazie alla collaborazione con l’università di Gdansk in Polonia, dove c’è uno dei centri più importanti, il National Center for Hyperbaric Medicine, diretto dal Prof. Kot.
Fino ad ora si è parlato di internazionalizzazione, quindi attrarre allievi dall’estero, l’esperimento che stiamo tentando è quello di portare il master pisano a casa loro, questo per cercare di renderlo più comodo, in particolare per gli allievi internazionali, creando una sede distaccata per realizzare attività pratiche direttamente li, senza dover venire in Italia. è una novità assoluta di questa edizione, non sappiamo in quanti aderiranno, ma siamo certi che il master risulterà attrattivo anche in questa forma.

Quali sono le sue considerazioni e aspettative?

Il master porta il nome di un fisiologo, Piergiorgio Data, che non è solo un riconoscimento ad un uomo di scienza ma a colui che è stato proprio il fondatore di questo percorso di alta formazione: siamo stati i primi in Italia a dare una formazione di alto livello ai medici che dovevano occuparsi di questo ambito.

Oggi in Italia – e ne sono felice – non siamo più soli e significa che l’alta formazione in questa materia ha fatto scuola e ha portato all’apertura di alte sedi in Italia: l’attività educativa e informativa fatta in questi 12 anni da parte del master pisano è riuscita a cogliere interesse da parte di altre prestigiose istituzioni accademiche che l’hanno inserita nei loro programmi di alta formazione.

Indubbiamente essere responsabile di questo master significa avere una grande responsabilità nei confronti dell’ambito di studio e riuscire sempre di più a garantire una certa innovazione: quest’anno ad esempio con la nuova edizione del master ci occuperemo del dialogo fra il medico l’operatore e paziente con i robot. La scuola superiore Sant’Anna nell’ambito della robotica si confronta, in termini di primato, con uno scenario internazionale. Quest’anno cercheremo di affrontare questo argomento anche in ambienti diversi, come l’ambiente marino e la camera iperbarica.

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