Il XXII congresso Nazionale SIMSI: di cosa abbiamo parlato

Il XXII Congresso Nazionale SIMSI dal titolo “La Medicina Iperbarica e le altre specialità: un confronto/incontro per la salute” si è svolto a Napoli dal 6 all’8 ottobre.

XXII° Congresso SIMSIArticolato in varie sessioni, il Congresso si è focalizzato sulle nuove applicazioni dell’ossigeno iperbarico e le sinergie terapeutiche nella cura delle ferite complicate, e  ha dedicato un’intera sessione alle problematiche  professionali e ricreative della subacquea, in termini di prevenzione e cura.

Lo sviluppo della medicina iperbarica, a livello internazionale, è stata esponenziale  e ha messo in evidenza la dinamicità e la competenza dei medici e ricercatori italiani del settore.

In Italia grande attenzione viene dedicata alla prevenzione degli incidenti subacquei che purtroppo ancora oggi sono agli onori della cronaca.

Negli ultimi 30 anni si è verificato un notevole sviluppo delle attività subacquee e un corrispondente aumento dei loro praticanti, anche grazie all’incremento di associazioni, diving center, didattiche, centri e scuole di immersione. Si tratta però di un’attività che va affrontata con serietà e osservazione scrupolosa delle regole se non si vuole mettere seriamente in pericolo la propria salute.

Benché si tratti di un’attività, almeno a livello  ricreativo,  a bassissimo rischio se praticata seguendo le giuste regole, gli eventuali, rari incidenti possono essere causa di sindromi anche gravi, come la malattia da decompressione, che richiedono un pronto intervento mirato e tempestivo con presidi terapeutici fondamentali come la ricompressione in camera iperbarica.

Ma praticando la subacquea con autorespiratori si può anche incorrere in altri problemi, più o meno gravi, come barotraumi, narcosi d’azoto, problemi di respirazione, ipotermia, il cui esito dipende sempre da un repentino ed efficace primo soccorso.

In genere, le cause degli incidenti sono però da ricercare proprio in comportamenti scorretti dei subacquei – per inesperienza o noncuranza del pericolo, mancata o errata manutenzione dell’attrezzatura, o addirittura utilizzo di attrezzatura impropria o insufficiente, senza contare i casi di errata procedura di immersione – e per questo assolutamente prevenibili.

Il Congresso, aperto anche ai subacquei, ha portato un importante contributo in termini di conoscenza  e aggiornamento per tutto il personale sanitario e per gli stessi subacquei e ancora una volta ha dato impulso a nuove collaborazioni che porteranno al miglioramento delle terapie e  alla divulgazione della Disciplina tra gli operatori sanitari.

 

Condividi: