Conferenze Dive Doctor 28/02/2020 – Eudi Show 2020

CONFERENZE DIVEDOCTOR SIMSI, EUDI SHOW 2020

Venerdì 28 febbraio


Ore Sala Anfitrite Sala Teti
11.30 11.30 - 12.00
Francesco Fontana (FC)
"Ergonomia del subacqueo: la corretta configurazione nell'attività subacquea ricreativa e turistica"
12.00 12:00 - 12:30
Marco Paterni(PI)
"Il monitoraggio con drone dell'inquinamento costiero"
12.30 12:30 - 13:00
Raffaele Saladino (VT)
"La bioplastica è già realtà? sviluppi tecnologici, normativa e sostenibilità economica"
14.00 14:00 - 14:30
Prof. Enzo SPISNI (Unibo)
"Attività sportive subacquee e salute: la plastica nel cibo e i suoi effetti metabolici negativi"
15.00 15:00 - 15:30
Angela Bertani (MO)
"Come si manifesta inizialmente la Malattia Infiammatoria Cronica Intestinale, MICI?"
15.30 15:30 - 16:00
Alberto Fiorito (MS)
"L'ambiente influenza la salute dell'uomo? Consigli pratici di buona vita basati sulla epigenetica"
16.00 16:00 - 16:30
Ezio Torta (TO)
"C'è microplastica nell'acqua dei fiumi? La ricerca sul campo"
16.30 16:30 - 17:00
Valerio Pietrini (Diving Torches)
"Vedo ciò che guardo: la tecnologia della illuminazione subacquea"
17.00 17.00 - 17.30
Massimiliano Falleri (Marevivo)
I recuperi effettuati dalla divisione subacquea all'interno delle AMP
17:15 - 17:45
Floriana Sacco (INAIL)
"Campagne di misure in ambiente iperbarico"
Gentilissimo Marco Paterni, che ruolo ricopre esattamente?

Sono un informatico che svolge la sua attività presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Mi sono occupato a lungo dell’elaborazione di immagini biomediche, ma una volta coinvolto negli studi di correlazione tra ambiente e salute, ho esteso il mio interesse verso l'analisi di immagini ambientali ottenute con riprese aeree.

Ho visto che il titolo della sua relazione è "Il monitoraggio con drone dell'inquinamento costiero", mi conferma?

Si: infatti, la presenza di plastiche in mare rappresenta un problema molto attuale; in questo progetto abbiamo realizzato una procedura innovativa, che vede come protagonista il drone, tesa ad analizzare e studiare lo spiaggiamento di tali rifiuti sulle nostre aree costiere.

Qual è l'obiettivo della sua relazione?

Intendo condividere l’esperienza di WOW (Win On Waste), un gruppo eterogeneo che include diverse professionalità del CNR, unite dal comune interesse di contribuire a superare molte problematiche ambientali. L’esperienza rappresenta altresì una interessante occasione di "citizen science” che ha visto la partecipazione di associazioni ambientaliste interessate a questa attività scientifica. Come ho detto, la nostra attività consiste nel monitoraggio dei rifiuti spiaggiati mediante l’utilizzo di sistemi aerei a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni. Sono strumenti piccoli, spesso confusi con i giocattoli, ma di fatto rappresentano eccezionali strumenti per la ricerca scientifica. Rispetto alle metodiche correntemente utilizzate, questo approccio riduce i tempi di acquisizione ed il numero di persone impiegate, ma aumenta significativamente le informazioni rilevabili. La relazione mostrerà le dinamiche di spiaggiamento nelle condizioni ordinarie e durante eventi straordinari; ma soprattutto si desidera focalizzare l’attenzione sull’importanza di riuscire ad avere un nuovo punto di vista, non raggiungibile altrimenti, e come questo possa consentire di fare osservazioni sorprendenti. Inoltre, sulla base dei risultati già ottenuti, vengono suggerite idee e riflessioni per costruire sinergiche azioni di rimozione.

Gentilissimo Prof. Enzo Spisni, che ruolo ricopre esattamente?

Sono Docente di Fisiologia della Nutrizione all'Università di Bologna, e mi occupo di intestino e di infiammazione in particolare. Sono anche un istruttore subacqueo, e ho condotto ricerche, in collaborazione con il Dott. Longobardi, sull'infiammazione correlata alla decompressione.

Ho visto che il titolo della sua relazione è "Attività sportive subacquee e salute: la plastica nel cibo e i suoi effetti metabolici negativi" , mi conferma?

Si, la presenza della plastica ed in particolare dei suoi additivi nel cibo che mangiamo è un problema spesso sottovalutato. Si è posta una grande attenzione ai contaminanti della plastica nei cibi e nei prodotti per l'infanzia (biberon, ciucci) ma molto poca sugli effetti metabolici di questi composti sugli adulti.

Qual è l'obiettivo della sua relazione?

I subacquei sono soggetti doppiamente sensibili all'inquinamento da plastiche. Cioè sia alle plastiche ed i loro contaminanti che trovano nel piatto, sia a quelli che trovano in mare. E' importante che vengano sensibilizzati ai rischi delle plastiche sulla nostra salute, per poter mantenere a lungo il necessario stato fisico che permetterà loro di continuare ad essere subacquei e a godere dell'ambiente marino, che a sua volta deve essere preservato dalla contaminazione dalle plastiche, microplastiche e dai loro additivi chimici. I sub frequentano il mare. Chi meglio di loro può veicolare attivamente queste conoscenze laddove servono?

Gentilissimo Prof. Alberto Fiorito, che ruolo ricopre esattamente?
Sono direttore sanitario del CEMIS, il centro di medicina iperbarica e subacquea di Massa
Ho visto che il titolo della sua relazione è "L'ambiente influenza la salute dell'uomo? Consigli pratici di buona vita basati sulla epigenetica", mi conferma?

Si, è esatto

Qual è l'obiettivo della sua relazione?

Intendo condividere l’esperienza di WOW (Win On Waste), un gruppo eterogeneo che include diverse professionalità del CNR, unite dal comune interesse di contribuire a superare molte problematiche ambientali. L’esperienza rappresenta altresì una interessante occasione di "citizen science” che ha visto la partecipazione di associazioni ambientaliste interessate a questa attività scientifica. Come ho detto, la nostra attività consiste nel monitoraggio dei rifiuti spiaggiati mediante l’utilizzo di sistemi aerei a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni. Sono strumenti piccoli, spesso confusi con i giocattoli, ma di fatto rappresentano eccezionali strumenti per la ricerca scientifica. Rispetto alle metodiche correntemente utilizzate, questo approccio riduce i tempi di acquisizione ed il numero di persone impiegate, ma aumenta significativamente le informazioni rilevabili. La relazione mostrerà le dinamiche di spiaggiamento nelle condizioni ordinarie e durante eventi straordinari; ma soprattutto si desidera focalizzare l’attenzione sull’importanza di riuscire ad avere un nuovo punto di vista, non raggiungibile altrimenti, e come questo possa consentire di fare osservazioni sorprendenti. Inoltre, sulla base dei risultati già ottenuti, vengono suggerite idee e riflessioni per costruire sinergiche azioni di rimozione.

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